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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
XLIV
NEL GIUNGERE A FIORENZA
(1601)
Pace a voi, liete piagge, aure ridenti
d’Etruria bella! I’ ti saluto, o caro
Arno gentil, cui d’ogni grazia ornâro
tutte a prova le stelle e gli elementi.
Ecco, pur di te gli occhi a far contenti
mi guida il ciel, dopo tant’anni avaro;
di te, per si chiar’alme assai piú chiaro
che per le tue sí pure acque lucenti.
Di te nacque quel buon, ch’arse fenice
di nobil fiamma, e dal tuo sen fecondo
l’un e l’altro cantor di Laura e Bice.
Fiume giá non dirò, ch’al mar secondo
non sei, ma piú del mar degno e felice:
quel solo un Sol, tu tre n’apristi al mondo.
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