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Ma, sè movendo, il moto ad altri imprime,
Non mai dal Sol diviso, o parta, o rieda.
70Lunge da Voi ciò che d’ignavia è figlio!
Ma chi d’inerzia osa dannare un Vate?
Non fu vil ozio, che alle selve Amiro[1]
Trasse d’Arcadia, e che sovente incise
Lasciar Vi feo sul Menalo le scorze
75Del nome di Colei[2], che lunga etate
Del Vostro spirto ammiratrice e donna
Vi accese in sen con miglior nume i carmi,
E di sua man spesso intrecciovvi il lauro.
Ahi dura invida morte! ahi lungo amaro
80Desiderio di Lei! che or forse andrebbe
Della Ligure Cetra al suon sgombrando
La Regia mente; e i vivi tratti alteri
Mostrando a dito, ove de’ Prischi Eroi
L’augusta Immago il Vostro volto adombra:
85E or chiederebbe alle Tenarie Porte
In passaggiero don l’Ombra onorata
Del nobil Pescator, che a Voi dinante,

  1. Nome Arcadico di sua Serenità.
  2. La signora Geronima Cattaneo Gavotti, Dama di spirito sollevatissimo, e di rarissime qualità.
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