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di vittorio alfieri | 73 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu{{padleft:101|3|0]]
Spesso, mia lingua in flebil suon l’appella;
E l’alma voce, che già il cor mi apriva,
Par mi risponda, cosí addentro arriva
8La rimembranza pur[1] di sua favella.
Pietade e pianto nel mortal mio esigilo
Sono i miei soli duo fidi compagni;
11L’una il cor mi governa, e l’altro il ciglio.
Né v’ha infelice che con me si lagni,
Ch’io di soccorso, lagrime, o consiglio,
14Pietosamente lui non accompagni.[2]
LXII [lxxxix].[3]
Effetti d’amore collocato in degna persona.
Tanta è la forza di ben posto amore,
Ch’anco in contrarie barbare vicende
Non però mai l’uom dispregevol rende,
4Anzi gli allarga, e vie piú innalza, il core.[4]
Or, ch’io son fatto albergo di dolore,[5]
Veggio fin dove il gran poter si estende
Di lui, che a cor gentil tanto si apprende,[6]
8Ch’ove regna egli, virtú mai non muore.
Tu, donna mia, mi narri in quelle note,
Con cui di lontananza il duol mi tempri,[7]
11Che ogni dí la pietade in te piú puote:
E a me pur vien, che il pianto altrui mi stempri
Il cuore, in guise a me prima d’ora ignote:
14Sol ben, che i mali nostri omai contempri.[8]
- ↑ 8. Pur, anche.
- ↑ 12-14. Questo pensiero è, in diversa forma, ripetuto nell’ultima terzina del sonetto seguente.
- ↑ Questo sonetto è, nell’autografo, posto dopo quello che anche qui lo precede e, poiché in generale, l’A. disponeva i suoi componimenti in lunghe serie, secondo l’ordine cronologico, e quello che segue reca la data del 2 di novembre, è ragionevole supporre che questo sonetto sia stato scritto il primo giorno di novembre del 1783.
- ↑ 1-4. Il Leopardi, nella canzone Per le nozze della sorella Paolina
Ad atti egregi è sprone
Amor, chi ben l’estima...
e in Amore e Morte:
Ch’ove tu porgi aita
Amor, nasce il coraggio o si ridesta,
E sapiente in opre,
Non in pensiero invan, siccome suole,
Divien l’umana prole.
— Allarga, si riferisce alla maggior quantità di persone che l’amante comprende nel suo affetto, innalza, al raffinarsi de’ suoi sentimenti. - ↑ 5. Il Petrarca (Rime, CXXXVIII):
Fontana di dolore, albergo d’ira... - ↑ 7. Dante (Inf., V, 100):
Amor, ch’al cor gentil ratto si apprende... - ↑ 10. Mi tempri, mi moderi, mi addolcisci.
- ↑ 14. Contempri, lenisca, allevii.