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82 | rime varie |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu{{padleft:110|3|0]]
Al tuo fedel, perché l’amata traccia
4Or non seguon veloci i passi suoi?
E all’amor de’ corsier novelli or vuoi
Il niego ascriver, che convien ch’ei faccia;[1]
Benché assai piú che morte a lui dispiaccia
8Di non bearsi ne’ begli occhi tuoi?
Nol pensi, no. Ch’io vivo in te,[2] ben sai;
Né congiunti, Penati,[3] amici, o Muse,
11Nulla da te non mi può svolger[4] mai.
Amor, che tutte sai mie calde scuse,
A lei, deh! vanne, e prega ch’ella omai
14Solo il destin, non il suo fido, accuse.
LXXV [cvi].[5]
Meravigliosi effetti suscitati dalla vista
Di là dall’Alpi appena, ove si trova
Con schietta libertà semplice vita,
La mia vezzosa pellegrina è gita;
4Onde Elvezia vedrà beltade nuova.
Intorno a lei maravigliarsi a prova[6]
Veggio la gente rozzamente ardita;
Mentre onestà di leggiadria vestita,
8Fra lor d’oro il bel secolo rinnuova.
Ella non è donna mortal creduta,[7]
Quindi è spenta ogni invidia; e in lieto viso
11Dicon donne e donzelle: io l’ho veduta.
E l’età, cui stanchezza ha omai diviso
Dal mondo, anch’essa è per veder venuta,[8]
14Come esser possa in terra paradiso.[9]
- ↑ 5-6. La Contessa aveva, dunque, accusato l’A. di non aver voluto modificare il suo itinerario per amore di quei quattordici cavalli che recava dall’Inghilterra.
- ↑ 9. In te, per te.
- ↑ 10. I Penati erano gli Dei tutelari della casa.
- ↑ 11. Svolger, nel solito significato di allontanare.
- ↑ Nel ms.: «Siena, 19 e 20 luglio» |1784|.
- ↑ 5. A prova, a gara.
- ↑ 9. Dante, nel son. Tanto gentile e tanto onesta pare:
E par che sia una cosa venuta
Di cielo in terra a miracol mostrare. - ↑ 12-13. Il Petrarca (Rime, LIII):
...... i vecchi stanchi
C’hanno sé in odio e la soverchia vita. - ↑ 14. Il Petrarca (Rime, CXXVI):
Credendo essere in ciel, non là dov’era.