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134 | rime varie |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu{{padleft:162|3|0]]
Turba di morti che non fur mai vivi,[1]
Esci, su dunque; e sia di te purgato
11 Il Vatican, cui di fetore empivi:
Là, nel bel centro d’esso ei sia locato:[2]
Degno d’entrambi il monumento quivi
14 Michelangiolo ergeva al gran Torquato.
CXXXVII [clix].[3]
La bellezza femminile.
Dolce a veder di giovinezza il brio,[4]
Che con modestia lietamente aggiunto,
In bella donna manifesti a un punto
4 La candid’alma, e il natural desio![5]
Tra l’opre tante in cui grandeggia Iddio,
La prima è questa; e ad ammirarla è punto
Ogni uom da spron che gli ha Natura ingiunto,
8 Per quanto al bello ei sia cieco e restío.
Oh vero raggio di luce divina,
Che folgorando infra due ardenti lumi,
11 Fai d’ogni nostro senso alta rapina!
Oh bei leggiadri angelici costumi,[6]
Sovrana forza che ogni forza inchina![7]
14 Voi de’ mortali siete in terra i Numi.
CXXXVIII.[8]
La fortuna.
Volubil ruota, infaticabilmente
Rapida ferve; ed ora innalza, or preme[9]
Le umane cose; onde timore e speme
4 Combatton sempre entro all’umana mente.
- ↑ 9. Dante (Inf., III, 64): Questi sciaurati che mai non fur vivi.
- ↑ 12. Locato (lat., locatus) collocato, posto, frequente nell’A.
- ↑ Nel ms.: «9 gennaio [1789], passeggiando». E sopra: «Seconda infornata».
- ↑ 1. Il brio, la vivacità.
- ↑ 4. Il natural desio, di amare e di essere amata; espressione che ricorda l’altra di Dante (Purg. XXI, 1):
La sete natural che mai non sazia... - ↑ 12. Il Petrarca (Rime, CCLXVIII):
Oimè il leggiadro portamento altèro! - ↑ 13. Inchina, piega.
- ↑ Nel ms.: «13 gennaio, passeggiando su Senna gelata».
- ↑ 2. Preme, abbassa.