< Pagina:Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
186 rime varie

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu{{padleft:214|3|0]]

Ma quanti amici (ahi rimembranza amara!)
Spenti udii poscia in quell’orrendo speco,[1]
14 Dove a bramar perfin Turchia s’impara![2]

CLXXXIX.[3]

Alla Contessa, che stava dipingendo il ritratto del Poeta.

Donna, o tu che all’età vegnenti appresti
In questa tela un monumento industre,[4]
Che in un l’arte tua bella e il quadrilustre
4 Affetto tuo ver me costante attesti;[5]
Deh, come vera riprodur sapesti
Questa mortale mia spoglia palustre![6]
Deh, qual piú salda, e piú che l’altra illustre,
8 Vita seconda a’ miei sembianti or desti!
Forse in quest’opra tua mirando un giorno
Qualche alta[7] coppia di amator beati,
11 Staran pensosi al bel lavoro intorno;[8]
Poscia esclamar si udranno: «Oh fortunati:
«Duran lor fiamme ancor, degli anni a scorno!»[9]
14 E gli occhi avran di lagrime bagnati.


  1. 13. Speco, spelonca.
  2. 14. Dove è tanta la tirannide che si finisce col desiderare persino la barbarie ottomana. È forse in questa ultima terzina un coperto e prudente accenno all’amico Chénier, ucciso, come abbiamo già detto commentando il Capitolo a lui indirizzato, il 25 luglio 1874.
  3. Nel ms.: «12 ottobre, alle Cascine».
    La Contessa, rimasta orfana del padre, aveva avuta da Maria Teresa una prebenda nel capitolo delle Canonichesse di San Wandru a Mons, aperto solo alle fanciulle della piú alta nobiltà dell’Impero e colà aveva ricevuto quella coltura di spolvero, che serve a far figurare in società chi la possiede; sapeva quindi disegnare (vegg. l’annotazione al son. Quattro gran vati, ed i maggior son questi), suonare il clavicembalo e via discorrendo, e, verso la fine del ’96, si mise a far il ritratto all’A.: se fosse continuato, se ancor oggi si conservi questo lavoro della Contessa, io non saprei dire.
  4. 2. Industre, abile, ben lavorato.
  5. 4. A dir la verità, nemmeno la Contessa era stata, nel corso di vent’anni, sempre fedele all’A., e proprio in quel tempo incominciava la sua relazione col pittore Saverio Fabre.
  6. 6. Palustre, terrestre.
  7. 10. Alta, nobile.
  8. 11. Intorno; Si aspetterebbe, davanti.
  9. 13. Degli anni a scorno, a dispetto degli anni.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.