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di vittorio alfieri 233

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Le avvampa in volto, il so, mentito zelo
Del comun pro; ma il lagrimoso effetto
30 N’è il comun danno: ond’io son reo, se il celo.
Por mente vuolsi all’opra e non al detto.
Quai che i Governi sien, legizzan[1] tutti:
33 Ma nei liberi il Buono ha sol ricetto.
Viltà, doppiezza, e crudeltà, son frutti
Cui la impudente tirannía germoglia,[2]
36 Madrigna ai Buoni e piú che madre ai Brutti.[3]
Quindi i leggi-passivi audace spoglia
Il Sopra-leggi a suo talento, e ride
39 Della impotente omai pubblico doglia.[4]
Satollo ei poscia, il soprappiú divide
Tra i Satelliti suoi leggi-gridanti[5]
42 Contro chi un Cervo od un Fagian gli uccide.
Animali son questi sacrosanti,
Nati a immolarsi da regnante destra,
45 O al piú dai regi sempiterni infanti.[6]
Fera inflessibil legge t’incapestra,[7]
Se osasti insano o con piombo o con ferro
48 Fare in tai bestie elette empia fenestra:[8]
Ma se ad altr’uom, col fello animo sgherro,
Da tergo, a tradimento, hai dato morte,
51 Spera: appo i Re fia remissibil erro.[9]
Né il mio dire oltre il ver qui paja forte:
D’Italia parlo, di delitti or madre,
54 Cui forza è ch’io giustizia o infamia apporte.[10]
Due sono, Itali miei, l’opre leggiadre,[11]
Ch’or vi fan noti: timorosa pace,[12]


  1. 32. Legizzan, fan leggi, ma in senso dispregiativo.
  2. 35. Germoglia è qui usato attivamente, ed ha per proprio soggetto la impudente tirannia.
  3. 36. I Brutti, come nella Sesquiplebe, nel signif. di perversi. L’immagine della madrigna e della madre già ricorre nel son. L’idioma gentil sonante e puro.
  4. 38-39. Il sopra-leggi, colui che si mette al di sopra della legge (nella Tirannide, I, 2° è detto l’infrangi-leggi); — i leggi-passivi son quelli che ne soffrono gli effetti.
  5. 41. Leggi-gridanti, coloro che predicano agli altri il rispetto alla legge.
  6. 45. I regi sempiterni infanti: gli infanti erano i secondogeniti della Casa Reale di Spagna, che conservavano, anche a cinquant’anni, questa bambinesca denominazione: qui si vuol dire, in generale, i figli dei re.
  7. 46. Incapestra val quanto impicca, ed è voce alfieriana.
  8. 48. Fenestra, ferita, apertura.
  9. 51. Erro, errore; ma ci sta per la rima.
  10. 54. È necessario che, mercé i versi miei, l’Italia ripari alle sue colpevoli ingiustizie, o che divengano note a tutto il mondo.
  11. 55. L’opre leggiadre; qui è detto ironicamente, ma l’espressione, senza alcun’ironia, è di Dante (Purg., XI, 61):
    L’antiquo sangue e l’opere leggiadre
    De’ miei maggior...
  12. 56. Timorosa pace: pace non resultante dal reciproco affetto, ma dalla vicendevole paura.
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