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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu{{padleft:288|3|0]]
Brutalità, stupidità, Gallume,[1]
96 Teutonizzata la pederastia,
E in somma il piú schifoso putridume
Di quanti darian vizj Europe sei,
99 Quivi eran frutto di quel regio acume.
A tal Sacra Corona inchino io fei,
Che pueril vaghezza mi vi spinse
102 Per vederlo: or per visto il mi terrei.
Ma il Monarchesco suo fulgòr non vinse[2]
Miei sguardi sí, ch’io ne’ suoi sguardi addentro
105 Non penetrassi l’arte ond’ei si cinse.
Piú ch’altr’uomo, il Tiranno asconde in centro[3]
Del doppio cuore il marchio di sua vaglia:[4]
108 Ma, s’io di Vate ho l’occhio, ivi pur entro;
E scopro il come avvien che altrui prevaglia
(Se d’armi ha possa) il medïocre ingegno,
111 Che si svela piú in carta che in battaglia.[5]
Ogni scrupol di sale[6] in uom che ha regno,
Stupir fa tutti, o sia ch’ei nuoca o giovi:
114 Ma chi lo ammira, di ammirarlo è degno. —
Tutto è Corpo di guardia, ovunque muovi[7]
Per l’erma Prussia a ingrati passi il piede:
117 Né profumi altri, che di pipa, trovi.
Là tutti i sensi Tirannía ti fiede;[8]
Che il tabacchesco fumo e i tanti sgherri
120 Fan che ognor l’uom la odora e porta e vede.
Fuggiamo, anche carpon; purch’io mi sferri
Da un tal Profosso.[9] Adulatore a pago
123 Non mancherà, che a questo Sir si atterri.
Piú d’oro assai che non di gloria vago
Qualche Scrittor qui a chiudersi verrà,
- ↑ 95. Gallume, pensieri, costumi, lingua francesi: intorno alla gallofilia di Federico II vegg. l’annotazione al son. L’idiöma gentil, sonante e puro.
- ↑ 100-103. «Fui presentato al Re. Non mi sentii nel vederlo alcun moto né di meraviglia né di rispetto, ma d’indegnazione bensí e di rabbia... Il re mi disse quelle quattro solite parole di uso; io l’osservai profondamente, ficcandogli rispettosamente gli occhi negli occhi e ringraziai il cielo di non mi aver fatto nascer suo schiavo...» (Aut., III, 8°). Similmente scriveva al cognato Giacinto di Cumiana l’11 nov. 1769. — Or per visto etc., ora non andrei a vederlo.
- ↑ 106. In centro, nella parte piú riposta dell’anima sua.
- ↑ 107. Vaglia, valore, ma non è di uso frequente.
- ↑ 111. Che si palesa piú a parole che a fatti; e ciò non è storicamente vero.
- ↑ 112. Ogni scrupol di sale, ogni piccolo segno d’intelligenza; cosí credo, ma l’espressione è un po’ oscura.
- ↑ 115. «Uscii di quella universal caserma prussiana verso il mezzo novembre, abborrendola quanto bisognava» (Aut., III, 8°).
- ↑ 118. Ti fiede, ti ferisce.
- ↑ 121-122. Mi sferri Da nn tal Profosso, mi liberi da siffatto carceriere militare.