< Pagina:Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
264 dalle «satire»

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu{{padleft:292|3|0]]

207 Un’altra volta al libero paese:[1]
Cui vieppiú sempre bramo e invidio e lodo
Viste or tante altre carceri Europee
210 Tutte affamate e attenebrate[2] a un modo.
Venalitade e vizj e usanze ree,
Io già nol niego, hanno i Britanni anch’essi:
213 Ma franca han la persona, indi[3] le idee.
Finch’altro Popol nasca, e l’Anglo cessi,
Questo (e sol questo) s’ami e ammiri e onori,
216 Poich’ei non cape né oppressor né oppressi. —
Quivi allacciato in malaccorti amori
Quasi otto lune io stava; usato frutto
219 Degli ozïosi giovanili errori.[4]
Spastojatomi[5] alfin dal vischio brutto,
Ripiglio il vol: Batavi[6] e Belgi e Senna
222 Tocco e rivarco e lascio, a ciglio asciutto:
E la noja piú sempre ali m’impenna.[7]
Scendo con Lora: indi Garonna io salgo,
225 Che Spagna esser mi de’ l’ultima strenna.[8]
Di Bordella e Tolosa non mi valgo,
Se non come di ponti; e son già dove[9]
228 La prima rocca degl’Ibèri assalgo.
Ben dico, assalgo; né a ciò dir mi muove
La scarsa rima:[10] ell’è guerriera impresa
231 Peregrinar, dov’ogni ostacol trove,
Senz’agio alcuno, e triplicar la spesa:
Per esser tutto strada, strada niuna:
234 Tale Arabia[11] in Europa assai pur pesa.
E quanto inoltri piú, piú il suol s’impruna:[12]


  1. 207. Al libero paese per eccellenza, l’Inghilterra.
  2. 210. Attenebrate è piú raro che ottenebrate, ma è voce accettata dalla Crusca.
  3. 207. Indi, conseguentemente.
  4. 217-219. Allude l’A. alla sua relazione con la corrotta Penelope Pitt, della quale già ebbi occasione di discorrere e sulla quale ora non mi soffermo.
  5. 220. Spastoiatomi, svincolatomi.
  6. 221. Batavi, Olandesi.
  7. 223. M’impenna: vegg. la nota al v. 10° del son. D’Arte a Natura ecco mirabil guerra.
  8. 225. Strenna, dono, passatempo.
  9. 226. Bordella, (lat. Burdigala) Bordeaux. — Se non come di ponti, come di passaggi da un luogo ad un altro. — E son già dove... «Partii per la Spagna verso il mezzo agosto. E per Orleans, Tours, Poitiers, Bordeaux e Toulouse, attraversata senza occhi la piú bella e ridente parte della Francia, entrai in Ispagna per le vie di Perpignano: e Barcellona fu la prima città dove mi volli alquanto trattenere da Parigi in poi» (Aut., III, 12°).
  10. 230. La scarsa rima, il trovarmi a corto di rime.
  11. 231. Tale Arabia, siffatto luogo deserto.
  12. 235. S’impruna, si rende difficile, irto di ostacoli.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.