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di vittorio alfieri 265

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Arragona, peggior di Catalogna:
237 Finché il peggio del pessimo si aduna
Là, dove il bel Madrid non si vergogna
Di metropolizzare in un deserto
240 Che a fiere albergo dare in vista agogna.[1]
Qui pur già trovo il Gallicùme inserto,[2]
Che dalle vie sbandito ha gli escrementi,
243 E cosí scemo assai l’ispano merto.
Che se un lor volto avean le Ibère genti,
Pregio era primo abborrir essi i Galli
246 E tutti i lor corrotti usi fetenti.
Fatte hai, Madrid, tue vie tersi cristalli:
Ma, sottendrando a’ sterchi i Gallici usi,
249 Vedrai quanto perdesti in barattalli.[3]
Né alcun qui me d’esuberanza[4] accusi.
Meglio è ignoranza onestamente intera,
252 Che del mezzo saper gli atroci abusi.
Già per Toledo e Stremadura io m’era
A passo a passo tratto entro Lisbona,[5]
255 Che serba ancor sua faccia Arabo-Ibèra.
Qui la molta barbarie si perdona;
Tanta ella assume novitade al fianco,
258 Che tutta d’usi antigalleschi suona.
E laudato sia il Ciel; che v’ha pur anco
In Europa un cantuccio, ov’è di fede
261 Che reïtade è l’imitare il Franco.
Torni e l’Ispano e il Portoghese erede
Del navigare e guerreggiar degli avi,
264 Che grandi fur senza Gallesche scede.[6]
Ma finiamla. Io do volta: e le soavi
Piagge Andaluse di Siviglia e Gade[7]
267 Fan misurarmi ad oncia i muli ignavi.
Noja e diletto in un provar mi accade,


  1. 238-240. Il bel Madrid, come il vil Parigi etc. — Metropolizzare, far da capitale, da metropoli. — Che a fiere etc: Che sembra destinata a dare piuttosto albergo alle fiere che all’uomo. — In vista, all’apparenza; frequente nei classici.
  2. 241. Inserto, inserito, infiltrato.
  3. 249. Barattalli, assimilazione per barattarli: cosi l’Ariosto (Orl. fur., II, 3): ... ben fo, [Baiardo] a chi lo vuol, caro costallo.
  4. 250. Esuberanza, esagerazione.
  5. 254. A Lisbona l’A. conobbe l’Abate di Caluso, fratello del Conte Valperga di Masino, allora ministro italiano in Portogallo, ed ebbe la prima forte impressione poetica a sentirgli leggere l’ode del Guidi Alla Fortuna.
  6. 260-264. Di fede, articolo di fede. — Scede, smorfie, ridicolezze.
  7. 266. Gade (lat. Gades), Cadice.
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