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396 saggio

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Algarotti - Opere scelte 1.djvu{{padleft:414|3|0]]volgari sotto alla misura dei latini e dei greci. Di lunghe e di brevi, di dattili e di spondei non è certamente scarsa la italiana favella: e nei componimenti detti endecasillabi ci è dato di rendere assai bene una immagine degli endecasillabi latini:

  Cui dono il lepido nuovo libretto
  pur or di porpora coperto e d’oro?

Ma la prosodía non essendo tra noi ridotta sotto a regole certe e stabili, poco più là si può procedere: e tutte quelle imitazioni che nella nostra lingua si vorranno da noi fare dei metri antichi, non d’altro avranno sembianza che di un eco imperfetto e confuso. Il dotto Leonbatista Alberti che tanto cooperò a far risorgere la antica architettura, tentò altresì di far quasi lo stesso colla poesia. Provò con quella sua epistola che incomincia:

  Questa pur estrema miserabile pistola mando
  A te, che spregi miseramente noi,

di emulare i versi esametri e pentametri; ma vani, come ognun sa, furono gli forzi di lui e del Tolomei che tentò di poi la medesima via; ed ebbero quasi una fortuna con quelli che furono dipoi fatti nella lingua francese dal Desportes, e dal Sidney nella inglese[1].

  1. Persius a crab-staffe; bawdy Martial, Ovide a fine wag è un verso esametro composto dalla regina Elisabetta ad imitazione del cav. Filippo Sidney.
    A Catalogue of the Royal and Noble authors of England. Queen Elisabeth.
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