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406 | saggio |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Algarotti - Opere scelte 1.djvu{{padleft:424|3|0]]e regge il debole, al forte è d’impaccio[1]. Ma per tutte le autorità forestiere quella pur bastare ci dee dello inglese Omero. Credette egli che la rima non fosse altrimenti nè un necessario aggiunto, nè un ornamento della poesía, ne’ lunghi componimenti specialmente; ma cosa atta soltanto ad inverniciar cose triviali, a sostenere una zoppa versificazione: dalla consuetudine aver essa la voga, ed esser fatta, più che altro, per recare impedimento e noja a’ veri poeti. Non nel suono stucchevole di somiglianti finali pensò egli che conveniente quantità di sillabe, e nel saper variamente condurre d’uno in altro verso il sentimento: e però dietro alle tracce si poeti italiani e spagnuoli di grandissimo conto si gloria di aver dato un esempio della libertà antica, affrancando il poema eroico dalla schiavitù della rima[2]. In verso sciolto, come a
- ↑
At best a Crutch, that lifts the weak along,
Supports the feeble, but retards the strong.- Smith in a Poem to the memory of M. Philips.
- ↑ The measure is english heroic verse without rhyme, as that of Homer in greek and Virgil in latin; rhyme being no necessary adjunct, or true ornament of poem, or good verse, in longer works especially: but the invention of a barbarous age, to set off wretched matter: and lame metre: grac’d indeed by the use of some famous modern poets, carried away by custom; but much to their own vexation, hindrance, and constraint to express many tinghs otherwise, and for the most part worse, than else they would have express