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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Amleto (Rusconi).djvu{{padleft:101|3|0]];LAERTE.: Signore, lo colpirò ora.
- RE.
- Nol credo.
- LAERTE.
- E nullameno è quasi contro la mia coscienza.
- AMLETO.
- Su, un terzo assalto, Laerte. Voi vi fate giuoco di me. Schermite, ve ne prego, con tutta la vostra arte, non mi trattate da fanciullo.
- LAERTE.
- Lo volete? Sia. (Schermiscono.)
- OSRICO.
- Nulla da nessuna parte.
- LAERTE.
- Tocca a voi ora. (Laerte ferisce Amleto, quindi nel bollor della zuffa cambiano armi, e Amleto ferisce Laerte.)
- RE.
- Divideteli, sono troppo infiammati.
- AMLETO.
- No. innanzi. innanzi. (La regina cade.)
- OSRICO.
- Attendete alla regina, oh!
- ORAZIO.
- Sono feriti entrambi. — Come state, mio principe?
- OSRICO.
- Come state, Laerte?
- LAERTE.
- Come un uccello[1] preso nelle mie stesse reti Osrico. sono giustamente ucciso pel mio tradimento.
- AMLETO.
- Come sta la regina?
- RE.
- Ella svenne veggendo scorrere il loro sangue.
- REGINA.
- No, no, la bevanda, la bevanda... Oh, mio caro Amleto!... la bevanda, la bevanda... muojo di veleno! (Muore.)
- AMLETO.
- Oh tradimento!... Come?... Chiudansi le porte... Tradimento!... Si trovi il reo...
- LAERTE.
- (cadendo). Eccolo, Amleto; Amleto, tu sei ucciso; nessun farmaco del mondo potrebbe salvarti; non una mezz’ora di vita ti resta: il perfido strumento è nelle tue mani, non ispuntato e avvelenato. Il tradimento ricadde sopra di me, quando io qui giacqui per non rialzarmi mai più... Tua madre è avvelenata... non ho più forze... il re, il re é il colpevole...
- AMLETO.
- Questa punta pure avvelenata!... Allora, veleno, fa l’ufficio tuo. (Trafigge il re.)
- OSRICO e SIGNORI.
- Tradimento! Tradimento!
- RE.
- Oh, difendetemi, amici, sono soltanto ferito.
- AMLETO.
- Danese incestuoso, traditore abbominato, bevi alla tua tazza... Ci trovi la tua perla? Va, segui mia madre. (Il re muore.)
- LAERTE.
- Egli è giustamente punito; muore di un veleno ch’egli medesimo apparecchiò. Perdoniamoci scambievolmente, nobile Amleto; la morte mia e quella di mio padre non ricadono su di te, né la tua sopra di me... (Muore.)
- ↑ Una beccaccia.
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