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PROEMIO. XXXV

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio Glottologico Italiano, vol. 1, 1873.djvu{{padleft:43|3|0]]sufficiente di ogni prodigio che in pace e in guerra sia da coloro operato. S’invidiano così le predisposizioni generali, che Tendono infinitamente efficace l’azione degli uomini grandi, e portano a quella oltrepotenza legittima, che non s’è peranco tutta mostrata, e cui è doloroso vedere come uomini insigni non cessino fra noi di contrapporre o un epigramma o un sillogismo. Che se quelle condizioni sono più specialmente invidiate dai cultori delle scienze storiche, eli’ è tuttavolta un’invidia che non si scompagna mai dalla speranza e dalla fede di poter raggiungere, emulare, e anche superare in parte, quandochessia, la gente che ne è fatta segno; laddove gli antagonisti, proclamando, per ultima ragione, che la nostra gioventù non possa reggere al lavoro quanto può la gioventù straniera, proclamano implicitamente la inferiorità indefettibile della nostra patria, e vana e precaria larva la sua indipendenza civile. Ma la gioventù italiana smentisce valorosamente l’oltraggioso supposto, e attinge ormai, alle nuove o rinnovate fonti del sapere isterico, con un’assiduità ostinata e geniale, che supera le più ardite espettazioni.

Ai numerosi frutti o tentativi, pei quali il lieto rivolgimento già si manifesta alla pubblica luce, viene ora ad aggiungersi V Archivio glottologico italiano, opera collettiva e periodica, la cui principal mira sarà di promuovere l’esplorazione scientifica dei dialetti italiani ancora superstiti, sia col raccoglierne materiali genuini e nuovi, sia col dar mano ad illustrarli *[1] Intorno ai quali dialetti ben

    • Gli studj glottologici ebbero ed hanno ajuti di ogni maniera da non pochi periodici letterarj italiani, tra i qnali vanno specialmente ricordati: • il Politecnico di Cattaneo e poi di Brioscia; la Rivista Europea ed il Crepuscolo di Tenca; V Archivio Storico di Vieusseux; la Rivista Orientale e la seconda Rivista Europea del De Gubernatis. Pare V Antologia di Firenze accenna a volersene occupare in modo efficace, e la Rivista Sicula fa, anche per questa parte, ottima prova. Nò si dimenticano le benemerenze del Propugnatore, e di più altre collezioni, in ispecie academiche, dell’alta e della bassa Italia. Alcuni anni or sono, il Severini si preparava a una pubblicazione periodica per lo studio dei dialetti italiani; e prima di lui, al congresso di Siena, aveva proposto un’impresa consimile il prof. Corazzini, che poi si unì coi prof. Gemma e Zandonella a fondare a Verona la Rivista filologico-lctteraria, larga anch’essa di favori per gli studj glottologici,
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