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additamenti elementari. xlix

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio Glottologico Italiano, vol. 1, 1873.djvu{{padleft:57|3|0]]cupa nella parola; poichè altra può essere la sorte di una vocale, o di una consonante, secondo che sia iniziale, mediana, o finale. Così, a cagion d’esempio, l’e latina, pur non accentata, non si perde nel francese, quando sia iniziale; e all’incontro vi si perde di continuo l’e latina fuori di accento, che riesca finale. Il t latino, che sempre rimane incolume, pur nel provenzale o nel francese, quando è iniziale, è all’incontro regolarmente ridotto a d, e dileguato, nella combinazione mediana che si ha p. e. in saludar prov., e saluer franc. Ora, queste diverse posture dei suoni, isolatamente citati, qui si enunciano, senza spendere parole, col munir gl’iniziali di una lineetta orizzontale a diritta (p. e.: t-); i finali, o uscenti, di una a sinistra (p. e.: -t) e i mediani, di una per parte (p. e.: -t-)[1].

Questa triplice distinzione ancora però non ci porterebbe se non a scernimenti imperfettissimi. Così è certamente vero che il t passando in d, o dileguandosi, in saludar o saluer, subisce dei danni che non soffrirebbe mai se fosse iniziale; ma è vero insieme che il t latino, se pur mediano, resta intatto nei tipi francesi mortel e sauter. Gli è che la base ‘salutare’ ha il t mediano fra vocali, laddove le basi ‘mortale-’ e ‘saltare’ hanno il t mediano fra consonante e vocale. È questo un esempio elementare dell’importanza, che ha, nella storia del singolo suono, la qualità dei suoni attigui; e un altro, concernente la storia dell’e, ne avemmo già nel proemio (p. xxiii-iv). Ora, anche molta parte di simili circostanze dei suoni, può assai facilmente essere tradotta in comodissime formole. Così: t è un t mediano fra vocali; t è un t mediano fra consonante e vocale; t è un t finale preceduto da consonante; ecc.

Ma l’influenza d’un suono sull’altro, si esercita anche a distanza.

In un plurale com’è gloriu̇si, allato al singolare glorióso (vedi per es. pag. 425-7), non abbiamo alcuna irregolarità od alcun artifìcio; ma abbiamo l' latino che nella determinata fase dialettale si riduce



  1. Funzione affatto diversa ha la lineetta che si aggiunge ai temi nominali (dono-, mente-, ecc.). Segna le basi latine, classiche o volgari, a cui rivengono le voci romanze addotte allo studio.
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