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16 Ascoli, Saggi ladini, I

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio Glottologico Italiano, vol. 1, 1873.djvu{{padleft:80|3|0]]fin.: fierrer e frir, cfr. Ili, §3) feriunt (gettano) 13,48; tievi-s (il fem., presso Conr., col dittongo rattratto: tivia, cfr. l’engad.) tepidus Apoc. 3,16; diesch decem (undisch 20,6, dodisch 9,20) 18,24, dieschma la decima 23,23; miedi medicus (f. d’a.: madagava madageit) 9,12; remiedi remedium less.; lieur Conr. e ds. (Car.: leur) lep’re-; antir (dus antir ons Apost. 28,30) *intè [g]ro-, col dittongo rattratto (cfr. n. 52);- del riflesso di f pa rièt-’, v. la nota al nura. 21 6; - e ancora cfr. il n. 67; [24] ieu (=*i e u r=*iu, v.II, 3)= EU; e inàieu: deus (Conr.: deus dieus, ds.: dieùs) deus 22,37, cfr. III, 1; mieu (ds. miu) meo- 2, 6; ecc. cfr. Ili, 2;jou [25] (*ìeu; cfr. II, 3) ego. beili bene: bein pli ben più 11, 9, figeit [26] d’ilg bein fate del bene 5,44; [eis es]; pei[1] 1 pes 4, 6. par, per, si deve considerare voce proclitica, ed àtona perciò la sua e.

E ton., in posizione latina o romanza.

[27] Xinna serp L. 11,11, serps serpentes 10,6; tennis (il sing. in Conr.: tierm terni; in Car.: tiarm term, cfr. la n. a questo num. e il num. 28) termini Apost. 17,26; terra 2,6; erva num. 95; perda (pardieu pardidas 18,11; 10,6 perduto perdute) perdit 5, 13; bellas perlas, 13,45, scabella 5,35, cfr. num. 31; fevra 8,14; vivent 16,16; den (ds.: dent; Car.: dent dcnn, cfr. num. 150-1) 5,38; venter 15,17; stenta (la fatica) 11,28, stende extende 12, 13; render 6,4; prender 1,20; temps 2, 7; semper 6,13; tempel 27,51; set septem 12,45; crescher 21, 19; esca 24,28; festa 26,5; d’amprest [praesto] d’imprestito 5,42; [28] fanestra Apost. 20,9[2]. ufflern infernus 11,23; unviern 24,

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  1. Questi tre esemplari possono parere anomali; ma circa il primo è da vedere Tengadinese, dove -ain--èn si fa costante (cfr. eziandio il num. 32); circa il terzo è da ricordare che la e it. all’use, accent. è costantemente e, Jocchò è quanto dire che l’antica è viene a coincidervi coll’antica è, ed anche è da considerare il livellamento per altra via conseguito dall’engadinese (me, pe) circa eis finalmente, è da vedere la n. al num. 32.
  2. Negli esemplari di questo numero che hanno l’per primo elemento del nesso, ds. e Carisch sogliono dittongare, e danno il dittongo anche in altre forinole qui occorse (-eli -est -ept); ma è sempre dittongo seriore, o accessorio, che rimane anche foneticamente diverto da quell’antico e caratteristico, e per-
  3. sottraggono alla osservazione; ned altro certamente si potrà conchiudere, se non che Vi favorisca la conservazione dell’antico dittongo. Cfr. ora Schuch. lautw. 35,37; e v. Ili, 1.
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