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22 Ascoli, Saggi ladini, I

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio Glottologico Italiano, vol. 1, 1873.djvu{{padleft:86|3|0]]al num., 5, solo che Vi qui rimane, per essere iniziale, nella figura predicativa[1]; e l’i anche nel fera., benchè non intervenga l’iato (cfr. l’it. ito)[2]. [37] sinap (Conr.: sin., Car.: sin., sen.) 13, 31. Cfr. num. 182, e la seconda n. al num. che pre cede. [38] em = IM (cfr. num. 18, e, 3 in n.): an-semel *in-simui (insieme) 1, 18; tem timeo L. 7, 4, lemma (timore) 14, 26[3]; [39] er = IR: per (less.) pirum; er = 1[G]R: nér (ner nèr nec nigrum 5, 36);[40] eil ein eiv eig eid = ÌL IN IV (IB IP) IC ID (IT): peil (less.), pilus; meina *minat (mena; v. Diez less., e cfr. n. 81), surmeinig (sopra-meni, seduca) 7, 13; 24, 4; meins minus 13, 57[4]; neif ni ve- 28,,; beiver beiva (ma f. d’a.: buvevan 24, 38) 6, 25; 11, 19; ratscheiver recipere (e in acc. rom.: ratschéiva recipit 7, 8) 10, 41, antscheiver incipere 24, 49; pleiga "plica arcolajo (Car. s. piagar); seid sitis 25, 35; neidi nitidus, less. (ds.: polito, neidi; polire, cioè lisciare: far neidi; cfr. num. 204);veider vitrum Apoc. 21, 21;- fei (cfr. num. 25 in n.) fides 23, 23. — dei (Conr. Car. dett ds. det) digitus 23, 4, pare a prima vista che accenni a posizione (num. 42), e quindi vi si tratti dell’immediato riflesso di digt o digt. Ma, a tacere degli scrupoli che insorgerebbero circa il prodotto del nesso-consonante di questa figura, s’aggiunge, che essa, dall’un canto, è superflua o inammissibile per gli altri riflessi ladini, i quali possono o devono risalire a *dito (con i romanzo, non diverso per natura ed effetto da quello di frido del num. 34[5] ), e, dall’altro, non si trova riflessa, per quanto io posso vedere, in verun’altra



  1. La non predicativa, trattandosi di verbo neutro, non si vede. Conr.: iews, ds.: iùs (pi. tj); ma Car. gr. 75: eus; cfr. del resto il n. 60.
  2. Quanto alle genuine apparenze dell’i di figure ladine in cui si ottiene a pel dileguo della consonante gutturale intermedia, com’è nell’oberlandese stria = striga (Steng. 42), va sempre considerata la fase palatina di essa consonante (cfr. num. 79, 76, 182, 165).- Pure in t?i[e]ua, del rimanente, non e punto sicuro che l’Asia immediata continuazione dell’i latino; ma bene ò più probabile la successione vidua ve[d]tta vlua vi’aa. - Di vid, vuoto, v. il num. 52.
  3. ìatezia laetitia, e simili, mandiamo cogli esempj di e = i in pos. romanza.
  4. Al monosillabo in, risponde en 1, 18; cfr. il num. 81.
  5. Non diverso, perchè è il prodotto fondamentale- romanzo di due i, comunque, oltre la diversa quantità del primo di questi (frìgido- digito-), possa esser diversa la provenienza del secondo, non si potendo, per ora, determinare se trattisi di digto dijto ecc., oppure di digito dijito ecc.
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