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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio Glottologico Italiano, vol. 10, 1886-88.djvu{{padleft:456|3|0]]vecchia Trieste, non avevo allora se non i Dialoghi del Mainati (1828). Che questi fossero genuini, m’era accertato, oltre e ben più che dagli argomenti d’ordine tradizionale, di cui tocco più in là, dall’insistente esame critico, a cui naturalmente io li aveva sottoposti, e in ispecie dalla piena congruenza che interveniva tra essi Dialoghi e i saggi viventi che m’arrivavano da Muggia. Di che pure è riparlato qui appresso.

Più tardi, ebbi notizia di un sonetto Tergestino’, che risaliva al 1796 e pur esso entrava pienissimamente nel complesso organico a cui spettano i Dialoghi e la varietà evanescente dell’antica Muggia [1]. Ho anche, più tardi ancora, avuto occasione di considerare la versione ’istriana’, che è tra le sa‘lviatesche’ della novella di Boccaccio (secolo XVI), e di avvertire perciò le attinenze singolari che corron tra quel testo e i saggi del vecchio linguaggio tergestino e muggese (Arch. Ili 469 sgg.). La molta cortesia dell’abate Cavalli mi aveva intanto aggiunto una buona messe di spogli dialettali, che l’egregio uomo era venuto fa- [2]

  1. 1 Ecco il sonetto, con la sua introduzione e la firma, pubblicatosi primamente nel periodico triestino ’Il Caleidoscopio’ anno IV, num. xxvi (22 giugno 1845): Memoria per i nuestri posterior della consacrazion fatta nella Glesia de san Zust martir del nov Vesco, nella persona dell’illustrissem e reverendissem monsignor Ignazio Gaetam de Buset in Fraistemberg ecc., nel am 1796. - Sonet. - Nell’am, che chi de sora se segna, - Ai ventitrei Ottober, de domenia el di - Nella Glesia Cattedral, che avem noi chi,- El Vesco, nuestro Pastor, an consacra — So Altezza Brigido Consacrator se sta - Arzivesco de Lubiana e a Lui unì- Come prescriv la Glesia, an assisti, - El Vesco Derbe, col Degam mitra — Ai treni de chel am e de chel mess - Monsignor consacra Vesco de Buset - Ai chiolt el spiritual e temporal possess. — Grazia riendem, e preghèm Dio benedet - Che lo conservis de ogni mal illes - Col Papa e Jmperator che l’ara elett. — In segn de venerazion, tm ver Triestin. — G. M. B.
  2. non un modo di dire per gli ultimi che ancora avessero più o men puro l’antico linguaggio. Ma spento non deve egli sicuramente essere ancora; e farebbe davvero opera benemerita chi si studiasse di raccoglierne e ordinarne le reliquie. Intanto va ringraziato l’autore della pregevole versione ‘muggese’ che è nella collezione del Papanti (Giacomo Zaccaria), pubblicatasi nel 1875; della qual versione pur mi varrò, citandola per ‘nov. boccacc.’ o semplicemente per ’Novella’.
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