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8 L. Caetani

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu{{padleft:12|3|0]]anni del pontificato di Gregorio XIII (31 dicembre 1573), quando fu creato vescovo d’Osimo[1].

Il 1° maggio 1572 cominciò il suo diario Francesco Mucanzio, nipote di Biagio Martinelli, che lo continuò fino alla sua morte nel 1592[2].

L’Alaleone suo successore, seguendo la consuetudine, cominciò nel 1582, un secolo dopo il Burckhardt, a tener nota delle cerimonie, ed avendo avuto la sorte di vivere più lungamente dei suoi predecessori, ci ha tramandato il più voluminoso di tutti i diari; incominciato nel 1582 lo finì nel 1638, quando l’estrema vecchiaia lo costrinse a ritirarsi dopo un lungo servizio di cinquantasei anni.


II.


Dei primi anni della vita dell’Alaleone non sappiamo pressoché nulla. Il Moroni cita spesse volte l’Alaleone nel suo Dizionario, ma non ci dà notizia alcuna di lui. Nel Gatici[3] v’è poco che ci abbia servito.

Le notizie raccolte dal Mazzucchelli negli Scrittori d’Italia sono insignificanti; ricorda che mentre visse fu in concetto di uomo assai perito nei riti ecclesiastici; sicché all’infuori del Diarium, non m’è stato finora possibile di scoprire altra fonte per la vita del suo autore[4].

  1. Manoscritti: British Museum, Add. 8448; Parigi, bibl. Nationale, V. M, CLXXII (fonds latins); Roma, Chigi, L, II, 27-28; Corsini, coll. 38, F. 16 e 18; id. 38, E. 8; Vaticano 7838.
  2. Manoscritti: British Museum, Add., 8450; Roma, Chigi, I., II, 29; Casanatense, XX, III, 7; Corsini, coll. 38, A. 5-6.
  3. Acta caerimonialia S. R. E. &c, p. ix.
  4. Nello studio del conte Malatesta sugli Statuti delle gabelle di Roma in Biblioteca dell’Accademia storico-giuridica, vol. V, a p. 174 trovo: «Cessato il senatorato di Malatesta, continuò nell’ufficio di luogotenente del senatore, Angelo di Pietro degli Alaleoni del
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