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134 | G. Ricci |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu{{padleft:138|3|0]]i laici ex aliis ordinibus[1]. Più tardi, molteplici indicazioni di artieri abbiamo nel regesto Sublacense, il quale anzi ci dà per l’anno 974 la notizia d’una schola calzulariorum[2]. Ed osserva il Gregorovius[3] che, sebbene nell’viii secolo in Roma non s’incontrino altre corporazioni all’infuori di quelle dei militi, dei peregrini, dei notai e dei cantori pontifici, pure è fuor di dubbio, che altre ve ne fossero. Certo esse non ebbero allora grande importanza: quando CarloMagno nel 774 venne a Roma, e papa Adriano gli mandò incontro «universas scolas militiae una cum patronis», non si fa punto menzione di Arti[4].
Se insino al secolo x non si viene àncora ben delineando una tendenza unificatrice, col secolo seguente la istituzione prende forma stabile ed incomincia a diventare elemento potente pel riacquisto della autonomia. Questo è il glorioso periodo dei comuni, in cui si tende a scuotere dalle fondamenta il regime feudale. Per giungere a ciò si richiedeva un popolo organizzato, che nella comunanza degli interessi e degli intenti sentisse in sè una vita nuova da sostituire a quella che combatteva, ed ecco le corporazioni ed il comune accingersi a questi nuovi acquisti. Furono due istituzioni che assunsero importanza politica insieme ed economica, presentandosi esse soltanto come nuclei naturali d’aggregazione nuova e di morale unità. Era poi ovvio che tali corporazioni riunite dalla comunanza d’interessi, di tutela, di potenza, formassero tra di loro una grande fratellanza, il comune: cessa l’appellativo di schola e vien sostituito dall’universitas, il consul
- ↑ Mansi, Sacrorum conciliorum collectio, col. 719: «Item. Sed et hoc sub anathematis interdictionibus decernimus, ut nulli unquam laicorum ex manu armata vel ex aliis ordinibus praesumant inveniri in electione pontificis».
- ↑ Regesto Sublacense, doc. 66.
- ↑ Op. cit. II, 479 sg.
- ↑ Lib. pontif., Vit. Hadr.; Muratori, Ant. Ital. diss. 75.