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Vita e diario di Paolo Alaleone 25

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio della R. Società Romana di Storia Patria - Vol. XVI.djvu{{padleft:29|3|0]]me audivit et gavisus est me videre et alloqui»[1]. Senza incidenti proseguirono per Torino, dove non arrivarono che il 6 giugno, avendo trovato per istrada tutte le vie in pessimo stato[2]; il cammino seguito fu identico a quello seguito col cardinale Caetani nel 1589. Da Torino invece mutarono strada, perchè essendovi la peste nella Savoia, non valicarono il Moncenisio, ma da Susa entrarono nel Delfinato[3] e facendo un breve giro arrivarono a Lione il 22 giugno. Come al solito l’Alaleone precedendo il legato, arrivò a Lione il giorno prima[4], ma per negligenza dei ministri del cardinale, non riuscì a preparare ogni cosa per l’ingresso solenne. Il legato dovette aspettare nei sobborghi per tre giorni intieri prima di poter entrare in città[5]. Partirono da Lione il 30 e passando per Roanne e Chartres, arrivarono il 16 luglio a Montlhéry, dove pochi giorni dopo[6] Enrico IV venne in persona a vedere il legato. Il 21 arrivarono a Parigi.

Restando costantemente addetto alla persona del legato, assistette quale spettatore, pur troppo indifferente, ai vari fatti importanti della legazione ed in particolare alla conclusione della pace di Vervins tra Filippo II ed Enrico IV[7].

In questo lungo periodo di più di due anni l’Alaleone scompare dalla scena, lo sappiamo presente a tutto, ma non lo vediamo mai.

Il 2 settembre 1598, narrando la partenza del legato aggiunge che anch’egli ebbe l’onore di baciare il ginoc-

  1. Diarium, 16 V 1596.
  2. Diarium, 30 e 31 V 1596.
  3. Diarium, 12 VI 1596.
  4. Diarium, 21 VI 1596.
  5. Diarium, 25 VI 1596.
  6. Diarium, 19 VII 1596.
  7. Vedi biblioteca Barberiniana, LVI 125, e LIX 52, due relazioni manoscritte su questo argomento. Diarium, 7 II - 1 VI 1598.
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