Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
rassegna bibliografica | 273 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu{{padleft:277|3|0]]un documento del 7 febbraio 1268, che è un ordine di re Carlo al castellano di Luco, di prendere in consegna e custodire diligentemente in esso castello Giordano e Bartolommeo d’Anglano e Pièrasino da Firenze e gli altri prigionieri finora sostenuti nel carcere della città d’Aqui (II, 24). Le cronache poi dicono che furono mandati, per più sicurezza, in Provenza, e ivi mutilati, abbacinati e fatti miseramente perire[1].
Otto giorni dopo la battaglia di Benevento, Carlo d’Angiò, accolto in trionfo in Napoli, ricevette ben tosto la sottomissione dei baroni e dei comuni del Regno, di qua dal Faro; e Filippo di Montfort e Guido di Mirepoix gli sottomisero in breve tempo la Sicilia e la Calabria, tenute l’una da Corrado d’Antiochia, l’altra da Galvano Lancia. Così una sola vittoria di codest’esercito di venturieri era bastata a sottomettere un grande regno, a cui mancava la difesa delle armi e delle virtù cittadine; e la monarchia angioina in Napoli poteva dirsi già assicuratamente stabilita: ma rimaneva sempre da vincere quello stesso ostacolo della mancanza dei denari, che aveva minacciato di rovinare l’impresa fino da principio, e al quale i guadagni di una prima vittoria non arrecavano bastevole rimedio. Queste miserie economiche della nuova monarchia sono discorse molto accuratamente dal Saint Priest[2], il quale in sostanza conchiude, che re Carlo dovette per far denari continuare le medesime estorsioni e valersi degli stessi esattori che avevano messo in uggia ai popoli il governo degli Svevi; con questo maggior danno che tali gravezze, quando pur siano richieste dalla più dura necessità, i popoli mal volentieri le perdonano ai governi che si dicono riparatori.
I documenti ora pubblicati dal signor Del Giudice confermano tali fatti. M’è occorso di citare più volte il documento I del tomo II: dirò qui più largamente che si contiene in esso il resoconto, presentato da Angelo di Vito alla magna curia
- ↑ Vedi la nota del Del Giudice al citato documento (II, pag. 112); e Cherrier, Histoire de la lutte des papes et des empereurs de la maison de Souabe (Paris, 1859, 2. «ed.), tom. III, pag. 205.
- ↑ Hist. de la conquête de Naples par Charles d’Anjou (Paris, 1849, nouv. ed.), tomo II, pag. 230 e seg.