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74 | i cinque canti. |
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Posto in Marsilia e nella donna mano.
81 Così risponde, e tuttavia dirizza
A far di ciò il contrario ogni disegno;
Chè l’onta sì della cugina attizza,
Sì accresce il foco dell’antico sdegno,
Che non trova per l’ira e per la stizza
Loco che ’l tenga, e non può stare al segno:
A pena aspettar può che notte sia,
Per pigliar dietro al traditor la via.
82 Nè Brigliador nè Valentino prese,
Perchè troppo ambi conosciuti furo;
Ma di pel bigio un gran corsiero ascese,
Ch’avea il capo e le gambe e ’l crine oscuro:
Lasciò il quartiere e l’altro usato arnese,
E tutto si vestì d’un color puro:
Partì la notte, e non fu chi sentisse,
Se non Terigi sol, che si partisse.
83 Gano per l’acque Sestie,[1] indi pel monte
Alla man destra avea preso il cammino;
Passò Druenza ed Issara, ove il fonte
A men di quattro miglia era vicino;
Chè nel paese entrar volea del conte
Marcario di Losana, suo cugino;
E per terre di Svizzeri andar poi,
E per Lorena, a’ Maganzesi suoi.
84 Orlando venne accelerando il passo,
Chè ogni via sapea quivi o breve o lunga;
E come cacciator ch’attende al passo
Che a ferire il cinghial lo spiedo giunga,
Si mise fra duo monti dietro un sasso:
Nè molto Gano il suo venir prolunga,
Che dinanzi e di dietro e d’ambi i lati
Cinta la donna avea d’uomini armati.
85 Lasciò di molta turba andare innante
Orlando, prima che mutasse loco;
Ma come vide giunger Bradamante,
Parve bombarda a cui sia dato il foco.
Con sì fiero e terribile sembiante
L’assalto cominciò per durar poco:
La prima lancia a Gano il petto afferra,
- ↑ Antico nome dell’odierna Aix in Provenza.