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Strage cacciâr d’Italia i suoi Germani.
Si vede Ferrabraccia, che si volta
Contra Malocco, e par seco alle mani,
E con sessanta mila suoi Normandi
I Greci appresso a Melfi in rotta mandi.
53 Si vede presa Capua, e Bari cinto
Dall’assedio de’ Mori; e poco lunge
L’alato Leon d’ôr vedi dipinto,
Che per salvarli aguzza i denti e l’unge.[1]
Enrico v’è, ch’essendo Ottone estinto,
Piglia l’imperio; e v’è[2] ch’a Capua giunge;
Ne caccia i Mori; e Sbarigano[3] leva
Da Troja sua, ch’edificato aveva.
54 Si vede in Lombardia Corrado sceso,
Che saccheggia il paese e tutto incende:
Si vede altrove, da Sisulfo offeso,
Armarsi il papa, e far drizzar le tende,
E perder la sua gente, e restar preso.
V’è che Sisulfo il lascia, e che gli rende
Le torri tolte, e, fatto lega seco,
Caccia d’Italia ogni presidio greco.
55 Tornano i Greci e tornano i Mori anco,
Geme Calabria, e Puglia piange e stride.
Con esercito vien normando e franco
II buon Guiscardo, e questo e quello uccide;
Tutt’occupa e fa suo, fin dove il fianco
Dell’Appennino il crudel mar divide;
Caccia il nipote, e purga questa offesa,
Domando ogni crudel[4] poi della Chiesa.
56 Contra Alessandro vien Cadoli, e pone
Nel clero scisma e ’n tutta Italia guerra.
Nei campi si combatte di Nerone;
Molti di qua e di là cadono in terra:
La città si saccheggia di Leone;[5]
Or l’uno or l’altro nel Castel si serra:
- ↑ Per unghie, o ugne Licenza, per ciò che a noi pare, senz’altro esempio.
- ↑ V’è scolpito o rappresentato; come più volte tra le st. 22 e 25, e ancora più innanzi.
- ↑ Il Barotti legge: «Bubagano.»
- ↑ Così tutte le stampe; e sembra che voglia dire: domando ognuno che erasi mostrato crudele verso la Chiesa.
- ↑ La città leonina; parte della città di Roma (rione di Borgo) assai nota.