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188 | satira quarta. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ariosto-Op.minori.1-(1857).djvu{{padleft:217|3|0]]
276Di barro e traditor, sempre prepono.
Diverso al mio parere il Bomba gracchia,
E dice: — Abb’io pur roba, e sia l’acquisto
279O venuto per dado per la macchia.[1]
Sempre ricchezza riverire ho visto
Più che virtù. Poco il mal dir mi nuoce:
282Si rinniega anco e si bestemmia Cristo. —
— Pian piano. Bomba, non alzar la voce:
Bestemmian Cristo gli uomini ribaldi,
285Peggior di quei che lo chiavaro in croce;
Ma li onesti e li buoni dicon mal di
Te, e dicon ver, chè carte false e dadi
288Ti dànno i beni c’hai, mobili e saldi.
E tu dài lor da dirlo, perchè radi
Più di te in questa terra straccian tele
291D’oro e broccati e velluti e zendadi.
Quel che dovresti ascondere rivele:
A’ furti tuoi, che star dovrían di piatto,
294Per mostrar meglio, allumi le candele;
E dài materia ch’ogni savio e matto
Intender vuol, come ville e palazzi
297Dentro e di fuor in sì pochi anni hai fatto;
E come così vesti e così sguazzi:
E rispondere è forza, e a te è avviso
300Esser grand’uomo, e dentro ne gavazzi. —
Pur che non se lo veggia dire in viso,
Non stima il Borna che sia biasmo s’ode
303Mormorar dietro che abbia il frate ucciso.
Se ben è stato in bando un pezzo, or gode
L’ereditate in pace; e chi gli agogna
306Mal, freme indarno e indarno se ne rode.
Quell’altro va sè stesso a porre in gogna,
Facendosi veder con quella aguzza
309Mitra, acquistata con tanta vergogna.
Non avendo più pel d’una cucuzza,
Ha meritato con brutti servigî
312La dignitade e ’l titolo che puzza
A’ spirti umani, a li celesti e a’ stigi.
- ↑ Macchia, spiegato dagli altri per latrocinio, potrebbe anche intendersi per Ogni genere di frode.