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I CINQUE CANTI
o frammenti
DEL RINALDO ARDITO
venuti a luce nel 1846.
CANTO PRIMO.
. . . . . . . . .
. . . . . . . . .
. . . . . . . . .
1 Così poteansi ritenere appena
I cavalier di non entrar la zuffa;[1]
E a ciascuno il tardare era gran pena,
Nè può star fermo e si apparecchia e buffa:
Di quei si parla che hanno animo e lena;
Chè a un vil codardo incresce ogni baruffa,
Come chi va alla forca e che prolunga
Perchè quanto più può tardi vi giunga.
2 Artiro e Salomone alla avanguarda,
L’uno affricante e l’altro cristïano,
Stan per ferirsi in punto, e ciascun guarda
Al segno general del capitano:
Or, dato il segno, alcun più non ritarda,
E all’inimico va con[2] l’arme in mano:
Ma prima ch’entri in così orribil guerra,
Ferraguto vo’ trar dall’acqua[3] in terra.
3 Ormai tanto che dentro vi è caduto,
Che non dovrebbe aver di ragion sete.
Sapete come cadde Ferraguto?