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400 | rinaldo ardito. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ariosto-Op.minori.1-(1857).djvu{{padleft:429|3|0]]
Farne vendetta al tutto si dispose,
Ma per suo onore più che può secreta.
Ordine buono al suo disegno pose:
Molti de’ suoi armò, chè non gliel vieta
Alcun, chè potea queste e maggior cose;
E condusseli ove era il finto Orlando,
Per legarlo prigione al suo comando.
44 Ma intanto Malagigi la mala arte,
Buona per lui, aveva oprato solo:
Chè solo a un comandare e aprir di carte
Passava i muri e se ne andava a volo;
Effigie muta,[* 1] e quando vuol si parte,
E il gaudio in pene[* 2] muta, in gaudio il duolo.
Egli uscì fuora, e[* 3] in cambio suo rinchiuso
Un spirto lassò da lui bene uso.
45 Nè vi ammirate se tal cosa fa,
Chè questo a lui ch’è mastro, è cosa picola:
Un libro consecrato il barone ha,
Che tutti i segni di tale arte articola:
In quello ogni scongiura e forza sta
Che descrive Azael e la Clavicola;[1]
E però dal demonio egli è obedito
Secondo le occorrenzie e l’appetito.
46 Partìssi allora egli per più destra[2]
Che puote, chè sapea quel che importava:
Non so se uscisse per uscio o finestra;
O se demonio o spirito il portava.
Da l’altra parte la regina allestra[3]
Li armati suoi, e nella ciambra entrava;
E addosso a Libichel,[4] ch’in propria forma
Del conte stava, corse quella torma.
47 Tutti con gran furor[* 4] contra a lui fêrse,
Per far della regina ogni[* 5] comando,
Che tutta l’ira contra a quel converse
Che era in la ciambra, come a finto Orlando: