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IL NEGROMANTE.
PERSONAGGI.
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La scena è in Cremona.
PROLOGO
COMPOSTO PER LA RAPPRESENTAZIONE FATTA IN ROMA.[1]
Più non vi paja udir cosa impossibile
Se detto vi sarà che i sassi e gli alberi,
Di contrada in contrada, Orféo seguivano;
Nè vi paja gran fatto se già Apolline
Ed Anfïon montar le pietre fecero
Addosso l’una a l’altra, come montano
Li galli le galline, e se ne cinsero
Tebe di mura e la città di Priamo:
Poi che vedeste in cameval preterito,
Che Ferrara, con le sue case e regii
Tetti, e lochi privati e sacri e pubblici,
- ↑ Vedasi tra le Lettere del nostro autore, quella diretta a papa Leone X, in data dei 16 gennajo 1520. Dalla medesima si raccoglie, che già dieci anni prima messer Lodovico aveva concepito il disegno di questa Commedia, e condóttone forsanche la maggior parte. Questo Prologo, non senza danno della biografia ariostesca, ed altri che già facemmo osservare, era stato omesso da tutti i moderni editori. Il Barotti avvertì di averlo tratto dall’edizione che il Bindoni e Pasini avean fatta del Negromante, in Venezia, nel 1535.