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440 | la scolastica. |
Prima che passin per andar a Padoa.
Eurialo.Tu parli ben; ma come verisimile
Potrà parer che senza messer Lazzaro
Siano venute, e che seco non abbino
Almeno una fantesca?
Accursio. Messer Lazzaro,
Con la famiglia e robbe diremo essere
Ito per l’altro Po che va a Vinegia;
Chè com’uom c’ha rispetto ed avvertenzia,
Non ci[1] vuol dar molta spesa. Lasciatemi
Pur governar questa cosa.
Eurialo. Governala
Come ti par.
Accursio. Dateli voi principio.
Andate a ritrovar Pistone, e ditegli
Che gionta è la moglier di messer Lazzaro,
Con la figliuola, a San Polo, e che vengono;[2]
E che io son corso innanzi ad annunziarvelo,
E ch’io lor torno incontra. Ed aspettatemi
In casa; e fate intanto che le camere
Si spazzino, e gli letti si rassettino,
E le spalliere ai luoghi lor s’attacchino;[3]
E voi mostrate gran sollecitudine,
Come se veramente vi venissero
Persone a casa di rispetto; e siavi,
Più ch’altro, a cuor ch’abbiamo bôna tavola.
Eurialo.Tu, che farai?
Accursio. C’ho a far, se non tornarmene
Là dove l’ho lasciate, e dir che venghino?
Eurialo.Or va, ma prima avvertisci ed informale.
Accursio.L’avvertirò; ma d’informarle ufizio
Vostro serà.[4]
Eurialo. Non ciarlar; instruiscile,[5]
Di ciò ch’elle hanno a dir ed a rispondere.
Accursio.Le farò dotte, ed in modo, che credere
Si potrà che allevate sieno in Studio.