< Pagina:Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

atto terzo. — sc. ii. 457
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu{{padleft:467|3|0]]

Dunque, che al Rusco o che a Biagiuol da l’Abbaco[1]
Tu nol dicessi? Ma dove, brutto asino,
T’ho parlato io di strani o di domestici?
Pistone.Mi credéa di far bene, e che molto obbligo
Voi me n’avessi aver, perchè ho fatt’opera
Che restarà.[2]
Eurialo.                    Rubaldo! che ti venghino
Cento cancari! Adunque ha differita la
Sua andata?
Pistone.                    Sì.
Eurialo.                         Non si parte oggi?
Pistone.                                                       Al credere
Mio, ne domani ancor, nè fin che a Padoa
Non vadan elle; chè far lor delibera
Carezze e onor, nè perdonar a spendere.
Eurialo.Ma egli ora dov’è?
Pistone.                                Tornammo a rendere
La bestia. Io gli trassi i stivali, e misegli
Le pianelle: egli da quella via andòssene
In piazza, a far provvisïon del vivere;
Ed a me disse:— Torna a casa, e portami
Il canestro e la sporta grande, e vientene
Al Castel,[3] ch’io sarò fra i pizzicagnoli.—
Eurialo.Dunque, fa come t’ha detto; che rompere
Ti possa il collo!
Pistone.                            Io mel ruppi il medesimo
Giorno ch’io venni a star con voi.
Eurialo.                                                        Se prendere
Mi fai due braccia di querciuol...
Pistone.                                                        Che diavolo!
Non ne saprò uscir io, senza cacciarmene
Voi col baston, come i cani si cacciano?
Eurialo.Non è questo poltron se non superbia.
Per dio, per dio! Deh, che farò? Deh, misero
Me! poichè questo vecchio viene a rompermi
Tanto piacer, anzi tutto a voltarlomi
In pena e in doglia! A lui sarà difficile


  1. Potrebbe notarsi, benchè cosa da nulla, che di quest’uno son fatte nella Lena due persone: «Biagïuolo o quel dall’Abbaco» (atto II, sc. I, pag. 303.)
  2. Perchè mi sono adoperato che il vecchio abbia a restare in Ferrara.
  3. Il palazzo ducale. Vedi la nota 2 a pag. 230.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.