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38 | la cassaria. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu{{padleft:48|3|0]]
Volpino. Se gli facessi intendere dell’importanza che fusse il tuo bisogno, non ti negarebbe audienzia.
Crisobolo. E come se li farebbe intendere? Non sai tu come li uscieri e portonari usano a rispondere? — Non se gli po’ parlare. — Digli che sono io. — Ha commesso che non se gli faccia imbasciata. — Come t’hanno così risposto, non po’ replicarli altro. Ma farò pur così, che sarà meglio e molto più sicuro, pur che la cassa vi sia.
Volpino. V’è senza fallo; sicchè entravi securamente, e hai pensato benissimo.
Crisobolo. Intanto che aspettiamo Critone, dimmi un poco: quando e come vi accorgesti che fusse rubbata la cassa, e con che indizi sei venuto a cognizion che l’abbi avuta questo ruffiano?
Volpino. Sería lunga diceria, nè averemmo tempo. Andiamo a trovare la cassa prima, chè ben ti conterò ogni cosa poi.
Crisobolo. N’averemo d’avanzo; e se non mi pôi fornire il tutto, fa che ne sappi parte.
Volpino. Comincerò, ma so che non te ne dirò la metade, chè non ci sarà tempo.
Crisobolo. Me n’averesti già detto un pezzo: or di’ su.
Volpino. Poi che pur vuoi ch’io te ’l dica, te ’l dirò: or odi. Oggi, da poi che avemmo desinato d’un pezzo, e già tuo figliuolo era tornato a casa (chè mangiò fuora), venne il Nebbia a trovare Erofilo, e gli portò le chiavi della tua camera, senza che gli fussi chiesta da alcuno.
Crisobolo. Buon principio questo fu di obbedirmi; quello appunto che gli avevo commesso!
Volpino. Egli disse: — Io voglio andar sino alla piazza per una mia faccenda; fa serbar, fin ch’io torni, questa chiave. — Erofilo, senza altrimenti pensarvi, la piglia; il Nebbia va fôr di casa, nè mai più è ritornato.
Crisobolo. Ancor m’ha in questo assai bene obedito. Eh perchè[1] io non gli avevo espressamente commesso che non si partisse di casa mai!
Volpino. Tu vedi! Stiamo così un pezzo ragionando d’una cosa e d’un’altra: venimmo a dire, come parlando accade,di andare uno giorno a caccia. In questo venne Erofilo a ricordar d’un corno che soleva avere, e che già molti giorni non
- ↑ Della significazione qui data a perchè (la quale ancora per questo passo rimane invincibilmente confermata), parlasi nella nota 1, pag. 68 della seguente commedia in prosa.