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l’erbolato. 525

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu{{padleft:535|3|0]]mente) s’ha da pigliare con vino vermiglio, e più carico di colore che si possa ritrovare. Così chi avesse doglia di denti, o che li sentisse[1] crollare, col medesimo vino negro facendo scaldare questo Elettuario, e tenendone in bocca, sarà sicuro che mai più non sarà per perdere un dente, nè per sentirvi doglia. Ed a levare la strettezza del petto, pigliandone con acqua di mêle, non è cosa più mirabile. Chi fosse per perdere la vista, per difetto di cataratte o di ungelle[2] o per oftalmía o per altro accidente, o che se la sentisse perduta, pur che gli occhi non gli fossero usciti del capo, pigli di questo quanto è una noce, e lo distemperi in un bicchiero che sia li dui terzi di acqua di finocchio ed uno terzo malvasía o vin bianco ottimo, e di quello si lavi tre volte il giorno gli occhi: in pochissimi giorni ricupererà tanto della veduta, che si vedrà che, seguendo per qualche tempo, sarà per liberarsi in tutto. O voi che temete di diventare etici o tisici, e voi altri che avete qualche principio d’idoprisía, ecco la vostra salute, se la saprete ora prendere. Le diverse infirmità alle quali il mio Elettuario è prontissimo rimedio, sarebbe troppo lungo a connumerarvi tutte; ma siate certissimi che chi l’usarà, si potrà preservare da ogni sorte d’infirmità che possa venire in corpo umano; e chi già sarà in qualche infirmità caduto, sia di qualunque si voglia specie, usando questo, o totale liberazione o sentirà giovamento mirabile. E quando un’altra volta io tornarò in questa città (la quale, per il bel sito, e per la conversazione de’ gentil’uomini ed ottimi cittadini che ci ho ritrovati, delibero di frequentare, se Iddio mi dà la vita, così spesso quanto per addietro abbi mai fatto in altro luogo d’Italia o d’altra parte), quando io ci tornarò, spero che per questo dono che io vi averò fatto, non solo mi vedrete ed udirete volentieri, ma che mi onorarete ed averete in riverenzia assai più che non si conviene al stato[3] d’alcuno mortale.

Ora eccovi il dono, la ricchezza, il miracoloso Elettuario che dar vi voglio. Questo picciol vasetto ha in sè rinchiuso la


  1. Il Barotti: che se li sentisse; le stampe anteriori: che si sentisse. A noi lo scambio parve di gran lunga più certo dell’omissione.
  2. Così le stampe più antiche. Il Barotti corresse unghielle, senza pensare all’equivoco che poteva nascerne con altra malattia non degli occhi, ma delle dita, cagionata dal freddo. (Vedi il Vocab. dell’Alberti). Il vero sarà forse ugnelle, e la qualità del male quelle escrescenze che vengono, per cause diverse, alle palpebre; come col nome stesso sogliono indicarsi altre escrescenze nascenti a piè de’ cavalli.
  3. Il Barotti raddolciva: allo stato.
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