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atto quinto. — sc. iv. 59

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu{{padleft:69|3|0]]addosso al ruffiano, ed acconceremola con minor tua spesa che sia possibile.

Crisobolo.     Meglio è ch’io medesimo vi venga.

Fulcio.     Non far, diavolo! Se ’l ruffiano ti vede caldo in questa pratica, crederà che di tuo consentimento l’abbia il tuo figliuolo gabbato, e con speranza di farti trarre più in grosso,[1] ristaràssi e farà l’asino[2] il possibile: anzi mi pare che Erofilo venga solo, e che finga di cercare sanza tua saputa questo accordo, e che abbia trovati questi danari o dagli amici o all’interesso.

Crisobolo.     Erofilo vi venga solo? sì, per Dio, perchè gli è molto cauto! Si lasciaría in un tratto avviluppare e tirarsi come ’l buffalo per il naso.

Fulcio.     Non è delli tuoi servo alcuno che sia accorto e pratico, da mandare con lui? Che è di quel tuo Volpino? Suol avere pure il diavol in testa. Egli sarà buono quanto possi desiderare.

Crisobolo.     Quel ladroncello è stato causa, guida e capo di tutta questa ribalderia: io l’ho in ceppi, e trattaròllo come proprio lui merita.

Fulcio.     Non lasciar, Crisobolo, che la collora ti regga: mandalo con Erofilo, chè non puoi far meglio.

Crisobolo.     È il maggior tristo, ogni modo, che sia al mondo: tutta volta io non ho alcuno in casa che sapessi poner due parole insieme, ed è forza, non possendo far altramente, che pur a lui ricorra. Ben mi rincresce.

Fulcio.     Lascia andare: tu arai tempo di castigarlo dell’altre volte.

Crisobolo.     Dio sa ben quanto mi par duro a roder questo osso. Ma sia con Dio; non ti partire: manderògli ora ambidui con teco.

Fulcio.     Io gli aspetto. — Or mi perviene il trionfo meritamente, poichè rotti io ho gli nemici e disfatti totalmente; senza sangue, senza danno delle mie squadre, ho lor ripari e lor fortezze[3] tutte spianate a terra, e tutti al mio fisco fatti


  1. Trarre in grosso è frase in questo o in altri sensi non osservata. In grosso bensì, per In quantità maggiore, trovasi accompagnato con verbi diversi nelle Novelle antiche ed altrove.
  2. La frase di chiaro senso, e ripetuta nella commedia in versi, Fare l’asino, è pure tra le non raccolte fra quelle che si formano con quel nome e quel verbo medesimi.
  3. Le altre edizioni hanno forze; ma io correggo fortezze, come ha la commedia in versi, e come richiede il senso. — (Tortoli.)
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