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Esitai alquanto a usare la opportunità, offertami con rara benevolenza e cortesia, di parlarvi intorno a ciò che più occupa, da qualche tempo, il mio pensiero.[1] L’argomento Vi poteva facilmente parere disadatto, troppo astruso, pericoloso a maneggiare, pericoloso a toccare. Ma poi, considerando il mio dovere verso una grande idea che servo, non ho creduto ritrarmi davanti a queste difficoltà e le affronto con piena coscienza di esse, ben sapendo che avrò qui oggi bisogno, come in un passo vertiginoso delle Alpi, di tutta la mia cautela e di tutta la mia audacia. A un altro interno comando ubbidisco. Una voce chiara dice dentro a me, che la questione sull’origine dell’uomo, malgrado le sue altissime difficoltà scientifiche e filosofiche, è in gran parte una questione di sentimento e di gusto.
- ↑ Questo Discorso fu letto in Roma, nella sala della Società per l’Istruzione della Donna, presente S. M. la Regina.