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II.


Nel trattato De Genesi ad litteram, Sant’Agostino, considerando principalmente il passo: «Qui vivit in æternum creavit omnia simul»[1] e i versetti 4.° e 5.° del Capo ii del Genesi «Hic est liber creaturæ cœli et terræ, cum factus est dies, fecit Deus cœlum et terram et omne viride agri antequam esset super terram et omne fœnum agri antequam exortum est»,[2] giudica proba-



  1. Colui che vive in eterno creò tutte insieme le cose. Ecclesiastico, xviii, 1.
  2. La dizione usata da S. Agostino si scosta qui un poco da quella della Volgata che il Martini traduce: «Tale fu l’origine dei cielo e della terra quando l’una e l’altra fu creata nel giorno in cui il Signore Dio fece il cielo e la terra e tutte le piante dei campi prima che nascessero sulla terra e tutte l’erbe della terra prima che (da essa) spuntassero». Le differenze sono irrilevanti per l’argomento.

2

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