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44 | Ascensioni umane |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ascensioni umane Fogazzaro.djvu{{padleft:66|3|0]]con voi»; ai secondi, che ora sono in auge, si può dire colla stessa ironia: «Voi siete uomini davvero e la sapienza è nata con voi».
Il Le Conte considera il problema del male nella nuova luce che gli viene da una teoria spiritualista dell’Evoluzione[1]. Osserva come il dolore che precedette la umanità nel mondo fosse inseparabile da alcuni fattori di evoluzione, dalla lotta per l’esistenza, dal conflitto con l’ambiente, e non possa chiamarsi male se ha condotto la natura terrestre alla sua sommità, l’uomo. Osserva quindi come non possa chiamarsi male neppur più tardi, se, movendo l’uomo a difendersi dagli elementi, dalle fiere, dai morbi, a studiare e usare le leggi del mondo fisico, è stato potente strumento del suo progresso. Ma vi ha un male peggiore di tutti, quello che dagli organismi è passato nello spirito, il male morale.
Anche lo spirito si trova in conflitto con un ambiente nemico; deve vincere o soccombere. Come vincerà? Con lo studio e la pratica delle leggi del mondo morale. La evoluzione ideale dello spirito umano lo conduce dall’innocenza alla virtù; nella virtù sta la suprema grandezza dell’uomo, e chi dice virtù dice libertà, dice violenza contro il