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S. Agostino e Darwin | 57 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Ascensioni umane Fogazzaro.djvu{{padleft:79|3|0]]paiono sospettare che i libri sacri del Cristianesimo promettono solennemente una evoluzione futura non all’uomo soltanto ma benanco ai bruti e a tutto il Creato.
La expectatio creaturæ è bandita da S. Paolo. Secondo S. Paolo, tutta la natura aspira a uno stato superiore che conseguirà quando anche l’umanità sia trasfigurata nello splendore futuro. «Ipsa creatura liberabitur a servitute corruptionis in libertatem gloriæ filiorum Dei. Scimus enim quod omnis creatura ingemiscit et parturit usque adhuc»[1] Molti indizi, dice un commentatore cattolico della Bibbia, il teologo Allioli, rispondono, specie nella creazione vivente, nel mondo delle piante e degli animali, alla rivelazione divina comunicataci da S. Paolo; la cupidità, comune alle creature viventi, di formare, di riprodursi, ch’è infallibile segno del loro tendere inconscio a una forma migliore, la costanza di questo impulso, perfino la tristezza impressa nel volto degli animali[2] Come l’uomo, soggiunge l’Allioli citando
- ↑ «Che anche il mondo creato sarà renduto libero dalla servitù della comunione alla libertà della gloria de’ figliuoli di Dio. Conciossiachè sappiamo che tutte insieme le creature sospirano e sono ne’ dolori del parto fino ad ora». (Versione del Martini). Ep. ad Rom. viii, 21, 22.
- ↑ Ep. ad Rom. viii, nota 33.