< Pagina:Battisti, Al parlamento austriaco, 1915.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Battisti, Al parlamento austriaco, 1915.djvu{{padleft:72|3|0]]


IV.


DIFESA DEI CONFINI O SISTEMA DI REAZIONE?


2 novembre 1912.[1]

Malgrado non si trascuri da parte del Governo alcuna occasione per affermare che i rapporti fra Austria e Italia sono eccellenti, pure in tutta la regione di confine del Trentino si usa a danno dei cittadini del Regno d’Italia e della popolazione indigena un tal contegno da creare un deplorevole stato di eccitamento e da togliere ogni serietà e fiducia alle dichiarazioni governative.

Le autorità militari e quelle di polizia sono addirittura invase dallo spettro dello spionaggio. Durante l’estate non è passato si può dire un giorno senza arresti di liberi cittadini, sospettati di spionaggio, senza che poi una sola volta su almeno settanta arresti, si sia realmente scoperto uno spione e ci sia stata materia per un processo.

  1. Questa interpellanza era diretta al ministro degli Interni, barone Heinold e al ministro della Difesa del Paese, generale Georgi. Nè l’uno nè l’altro risposero.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.