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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Battisti, campagna autonomistica, 1901.djvu{{padleft:54|3|0]]Questa rappresentanza dovrebbe esser relativa al numero dei « soci » e invece? Invece non lo fu mai e non lo è.

Non lo fu, perchè ne primi tempi, in cui funzionava regolarmente, nel 1816, contava 7 seggi per i trentini contro 45 dati ai tedeschi. Più tardi, si tentò riparare all’ingiustizia e nel 1848. furono accordati ai nostri 20 seggi contro 52! E ciò in un tempo in cui la popolazione del Trentino era di 320.000 e quella del Tirolo di circa 400.000. Finalmente, per calmare le proteste dei trentini, nel 1861 si realizzò una riforma, che vige pur oggi e in base alla quale il Trentino ha un deputato ogni 10.808 abitanti di borgate e città e uno ogni 28.969 abitanti dei comuni rurali, mentre il Tirolo ha un deputato ogni 9174 abitanti di città e uno ogni 17.049 dei comuni rurali.[1] Come, si raccolgono, come si spendono i fondi di questa società, che è la dieta tirolese?

Le entrate nella quasi lor totalità sono costituite da tre cespiti principali: il dazio sul grano che alle; casse provinciali dà un milione di corone all’anno e alla fama del Tirolo assegna il livello più basso nella scala della civiltà fra le province austriache; l’imposta sugli spiriti (che da provinciale diverrà ora erariale) la quale dà un reddito di 860.000 corone; e infine le sovraimposte provinciali, che rendono — sempre in cifra tonda — un milione seicentomila.

Sovraimposte e dazio su e li spiriti noi le paghiamo nel rapporto di 23 % circa contro 77 % pagate dai tirolesi; è perciò giusto che. in questa proporzione ci sieno restituite; del dazio sul grano noi avremo forse pagato in qualche tempo anche il 60 % contro il 40 %; certo pagammo fino agli ultimi tempi, come, ammisero tutti i nostri avversari, il 50 %

È solo ora che i borghesi del Tirolo vanno dicendo e tentano di dimostrare che essi consumano più grano di noi. Che ne venga sdaziato di più nei loro paesi è un conto, ma si tratta di grano che anche sdaziato a Lienz o a Bolzano, viene



  1. Queste proporzioni sono fatte in base alla statistica ecclesiastica della provincia. Il disquilibrio si constata anche attenendosi ai dati della statistica governativa.
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