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Paolo Costa fu prosatore, poeta, filosofo grande; e vuolsi assomigliare a que’ rarissimi ingegni che, nudriti di virile sapienza, non istettero contenti a lode volgare, ed aspirarono a sublime e durevole fama con opere di assai beneficio a’ mortali. Ond’è che Ravenna, la quale gli fu madre, anzi la Romagna tutta si onora del nome di lui; e noi crediamo che ’l raccontarne qui sommariamente i particolari più notabili della sua vita sarà caro a quelli fra’ nostri lettori, che più hanno in pregio tutto che torna a decoro di questa bella parte d’Italia,
„ Fra l’Adria e l’Appenin, la Foglia e ’l Reno;[1] albergo vero di civiltà, di dottrina e d’ogni gentil costume.
Domenico di Nicola Costa nobile ravegnano tolse a sua donna la contessa Lucrezia Ricciardelli faentina,
- ↑ Verso del ch. cav. B. Borghesi. Vedi le parole che vanno innanzi alla bellissima Tragedia Francesca da Rimino, scritta dal celebre romagnuolo conte Eduardo Fabbri.