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6 | Giovanni Boccacci |
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E Sobilia Capece[1], e chiamò Fiore
Curial[2] bella di colei vicina,30
Verdella di Berardo[3] e Biancifiore
De’ Caffettini[4] e Ceccola Mazzone
E Alexandra d’Anna[5] con valore.
Caterina di Iacopo Roncione
Chiamò, e Caterina Caradente[6];35
- ↑ Sibilla, figlia unica di Corrado Capece, fu maritata a Matteo Mansella, milite e famigliare del re Roberto. Questi volle anzi assistere alle loro nozze (F. Campanile, Dell’armi overo insegne de’ nobili2, p. 54; Della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non, comprese ne’ Seggi di Napoli, p. 212).
- ↑ Si accenna in un Registro angioino degli anni 1343-1344 al giudice ‘Pietro Curiali de Surrento iurisperito’ (Minieri Riccio, Notizie stor., p. 3).
- ↑ Conosco solo un’Egidia di Berardo, che fu moglie di Enrico Siginolfo signor di Telesa (Della Marra, p. 386).
- ↑ Una famiglia Cafatino s’imparentò con l’altra, antica e nobile tra le napoletane, degli Arcamone (B. Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nob. delle prov. meridionali d’Italia, p. 95); è la medesima da cui escì, o in cui entrò, questa donzella?
- ↑ In luogo di d’Anna le stampe leggono donna! A Napoli esisté realmente una famiglia d’Anna, della quale però conosco solo personaggi del secolo XV.
- ↑ Questa gentildonna, appartenente a famiglia napoletana ricordata tra le feudali sin dal tempo di Carlo I d’Angiò, fu moglie dell’ungherese Stefano Sueth, venuto in Italia con l’in-
- ↑ rie, già citata, delle Famiglie celebri italiane, mi comunica cortesemente di non conoscere tra essi nessuna donna di questo nome; egli sospetta però che si debba trattare di una figlia di Niccolò II Pipino conte di Minervino e di Giovanna d’Altamura, nella quale sarebbe stato ripetuto il nome della zia materna Caterina d’Altamura. Fratelli della donzella mentovata nella Caccia sarebbero stati per tanto il celebre Giovanni palatino d’Altamura e gli altri riottosi baroni, la cui triste fine narra in due rubriche Matteo Villani (VII, 102-103).
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