< Pagina:Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

La caccia di Diana 9

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu{{padleft:39|3|0]]

Nel mezzo della qual così fiorita
  Una fontana chiara bella e grande,5
  Abbondevole d’acqua, v’era sita:
E l’acqua che superflua si spande
  Un rivo fa che tutte l’erbe bagna,
  Poi n’esce fuor da una delle bande:
D’albori è piena ciascuna montagna,10
  Di frondi folti sì ch’a pena il sole
  Tra esse può passar nella campagna:
Diversi uccelli cantan lor carole
  Sopr’essi, e quivi un’aura sottile
  Move le frondi come mover sole15
Nel tempo extivo zeffiro gentile,
  Quando il calor diurno[1] più non sale,
  Ma quando fa, calato, l’aere humile:
Caprii e lupi e ogni altro animale,
  Orsi e leon si trovano in quel loco,20
  E qualunque altro che più o men vale:
Quivi Diana, che ’l tiepido foco
  Ne’ casti petti tien, ricolse quelle
  Che invitate furono al suo gioco.
Poi comandò che esse entrasser nelle25
  Chiarissime onde e, de’ freschi liquori
  Lavando sé, sé rifacesser belle.
E poi, come a llei piacque, uscite fori
  Si rivestir di purpurea veste,
  Inghirlandate d’uliv’ e di fiori.30

[2]


  1. Il sole.
  2. e di una proposizione subordinata estesa a tutta la seconda terzina, con la proposizione principale Quivi Diana... ricolse dei vv. 22-23; tutto il tratto intermedio dei vv. 7-22 è formato di quattro incisi descrittivi, ricchissimi alla loro volta di complementi e di subordinate. L’effetto complessivo è schiacciante.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.