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Inno
ai Patriarchi
o
de' principii del genere umano
Canzone Nona. [1]
E voi primi parenti di prole sfortunatissima, avrete il mio carme; vo molto meno infelici. Perocchè alla pietà del Creatore certamente non piacque che la morte fosse all’uomo assai migliore della vita, o che la condizione della vita nostra fosse tanto peggior di quella di ciascuno degli animali e degli altri esseri che ci sottomise in questa terra. E sebbene la Fama ricorda mi antico vostro fallo [mag] cagione delle nostre calamità, pur la clemenza divina non vi tolse che la vita non fosse un bene; e maggiori assai gurono i falli de’ vostri nepoti, e i falli nostri che ci ridussero in quest’ultimo termine d'infelicità.
Ad Adamo. Tu primo contempli la purpurea luce del sole e la volta dei cieli, e le bellezze di questa terra. Descrizione dello stato di solitudine in cui si trovava allora il mondo non abitato per anche dagli uomini, e solamente da pochi animali, Il torrente scendeva inudito dalla sua rupe, ed empiva le valli d’un
- ↑ Quest'abbozzo trovasi in P. X, 5, 3, insieme con gli abbozzi degl'inni al Redentore, ai Solitari, ai Martiri, e di altri inni cristiani ecc.