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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Canti (Leopardi - Donati).djvu{{padleft:250|3|0]]4. Versi | del conte | Giacomo Leopardi | Bologna 1826 | Dalla stamperia delle Muse | Strada Stefano n. 76 | con approvazione.
Volumetto di pp. 88 in-16. Contiene anzitutto il seguente avviso, scritto certamente dal L., come ci dimostra un autografo che si conserva presso il comune di Visso.
GLI EDITORI A CHI LEGGE
Abbiamo creduto far cosa grata al pubblico italiano, raccogliendo e pubblicando in carta e forma eguali a quella delle Canzoni del conte Leopardi giá ristampate in questa cittá, tutte le altre poesie originali dello stesso autore, tra le quali alcune inedite, di cui siamo stati favoriti dalla sua cortesia[1]. Si è compresa tra le poesie originali la Guerra dei topi e delle rane, perché piuttosto imitazione che traduzione dal greco. In ultimo abbiamo aggiunto il Volgarizzamento della satira di Simonide sopra la donna; della qual poesia molto antica e molto elegante, ma nota quasi soltanto agli eruditi, non sappiamo che v’abbia finora altra traduzione italiana.
Seguono: sei Idilli, con la data del mdcccxix, e cioè: 1) L’infinito; 2) La sera del giorno festivo; 3) La ricordanza (intitolato nelle edizioni posteriori Alla luna); 4) Lo spavento notturno (soppresso nell’edizione fiorentina del 1831 e collocato tra i Frammenti nell’edizione napoletana del 1835: si veda in questa nostra n. xxxvii); 6) La vita solitaria; — due Elegie, con la data del mdcccxvii: la prima intitolata nelle edizioni successive Il primo amore; l’altra, «Dove son, dove fui?», collocata parzialmente (vv. 40-55) tra i Frammenti (si veda n. xxxviii); — i Sonetti in persona di ser Pecora fiorentino beccaio, mdcccxvii; — l’Epistola al conte Carlo Pepoli, mdcccxxvi; — la Guerra dei topi e delle rane, mcccxv; il Volgarizzamento della satira di Simonide sopra le donne, mdcccxxiii.
5. Canti | del conte | Giacomo Leopardi | Firenze | presso Guglielmo Piatti | 1831.
Volume di pp. 166 in-16 piccolo. Fu annunciato nell’Antologia (xxxviii, quad. 14, p. 166) col seguente manifesto, che il Mestica (Scritti letterari di G. L., ed. cit., p. 424), dá come scritto dal poeta:
- ↑ L’autografo, a questo punto ha: «Per consiglio del medesimo si è tralasciato il lungo commento stampato in séguito all’Inno a Nettuno, quando questo fu pubblicato per ischerzo come tradotto dal greco. Abbiamo compreso tra le poesie originali La guerra dei topi e delle rane e La torta, perché piuttosto imitazioni che traduzioni dal greco», ecc.