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prefazione XV

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Canti (Sole).pdf{{padleft:24|3|0]]verso i palpiti di un adolescente che si creda poeta nato anche lui! Ma il vero è che ancor uomini già adulti ed alti di mente e di animo ebbero da quella medesima poesia forti e nuove impressioni. «Facendomi leggere (scriveva Gino Capponi) quel componimento sul mare Jonio, che tra gli altri è grave di molto pensiero, mi pareva essere tornato ai miei 25 anni, quando io pure in una barchetta e sotto il più bel cielo del mondo, ma non però senza qualche avventura di burrasche, mi andava correndo il mare di Puglia e quel di Calabria e traversava il golfo di Taranto, bellissimo sopra tutti e di aspetto e di memorie, e ambiva di radere la spiaggia dove fu Metaponto ed Eraclea, cercando se fosse in un di quei luoghi la tomba di Erodoto e passando qualche di beato nella patria di Milone, la quale ha Sibari troppo accosto. Ma questi sono ricordi vecchi, ed è grazia sua se a me vennero ringiovaniti»[1]. Lo svegliare nuovi moti e nuove immagini negli spiriti gentili è stato sempre

  1. Lettera del 25 settembre 1859, indirizzata al nostro poeta.
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