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[1936-1943] | Frasi d’intercalare comune | 707 |
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1936. Paulo majora canamus.[1]
1937. Arcades ambo.[2]
emistichio virgiliano dall’Egloga VII, v. 4: il verso intiero suona:
Ambo florentes ætatibus. Arcades ambo.
1938. .... Numero deus impare gaudet.[3]
Da Orazio (a. 65-8 av. C.) abbiamo finora spigolato molto, e poche frasi mi restano per questi ultimi paragrafi, per esempio:
1939. Odi profanum vulgus, et arceo.
Favete linguis.[4]
1940. Hoc erat in votis.[5]
1941. Diruit, ædificat, mutat quadrata rotundis.[6]
1942. Non erat hic locus.[7]
che è una storpiatura del testo oraziano:
Sed nunc non erat his locus.
(Arte poetica, v. 19).
1943. Multa tulit, fecitque puer, sudavit et alsit.[8]
- ↑ 1936. Passiamo a cantare cose un poco più nobili.
- ↑ 1937. Arcadi entrambi.
- ↑ 1938. La divinità si compiace del numero dispari.
- ↑ 1939. Disprezzo il volgo dei profani, e lo scaccio. Tacete.
- ↑ 1940. Questo era uno dei nostri voti.
- ↑ 1941. Demolisce, edifica, muta quel che è quadro in rotondo.
- ↑ 1942. Non era questo il luogo.
- ↑ 1943. Molto sofferse e fece da fanciullo, sudò e s’intirizzì.