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110 | INFERNO. — Canto I. Verso 37 a 51 |
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Tempo era dal principio del mattino;
E il sol montava in su con quelle stelle
Ch’eran con lui, quando l’amor divino
Mosse da prima quelle cose belle;40
Sì che a bene sperar m’era cagione
Di quella fera alla gaietta pelle,[1]
L’ora del tempo, e la dolce stagione:
Ma non sì, che paura non mi dèsse
La vista, che mi apparve, d’un leone.45
Questi parea, che contra me venesse
Con la test’alta e con rabbiosa fame,
Sì che parea che l’aer ne temesse:
Ed una lupa, che di tutte brame
Sembiava carca nella sua magrezza,50
E molte genti fe’ già viver grame.
- ↑ V.42 Come il Gregoretti non superò in critica i quattro fiorentini così nol seguo.
animali, e mai non si sazia che sempre istà con fame, così l’avarizia mai non si adempie nè si sazia; ed è una malattia incurabile e pessima che, cotanto come va più inanzi in tempo, cotanto cresce e si radica più in lo cuore umano. E ciò che dice Gilio in libro De regimine principum che di prodigalitade per spazio di tempo si può guarire, ma d’avarizia non è che si guarisca, ma sempre multiplica e cresce. Ora figura lo detto di Dante che la umana generazione è principalmente tentata da tre cosifatti vizii, li quali conformano e affànnosi sì con essa, che nullo da quelli può scampare; salvo se grazia o dono non li soccorre da Colui ch’è datore di tutte le grazie, lo quale testimonia san Jacobo in la epistola Omne datum optimum etc.
V. 37. Mostra poetizando come la grazia se li palesò a soccorso, e dice ch’era in principio del mattino, e che il sole si levava con quelle stelle, cioè ch’era in quello segno in lo quale ello fue alla creazione del mondo, quando prima si cominciò a muovere lo cielo e le stelle. Or toglie ello cagione di speranza per locum a simili in questo modo: che sicome lo creatore fue benivolo al tempo della creazione alle creature, e lo cielo sicome istrumento naturale era in tale disposizione, così lo cielo che mo era in tale disposizione mostrava che ’l creatore li sarave benivolo. Or questo intende ello che il sole era in Ariete lo quale è del mese di marzo: e secondo questa oppinione fue lo principio del mondo, di marzo: e di questo mese medesimo, fue cominciata questa Comedia.
38. Cioè che ’l sole ascendeva insieme coll’Ariete che su quel segno dove era lo sole quando Dio creò lo mondo: e però disse: mosse da prima dunque se ’l sole era in Ariete, e l’autor dice che i pesci