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120 | INFERNO.— Canto II. Verso 35 a 52 |
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Temo che la venuta non sia folle.
Se’ savio; intendi me’ ch’i’ non ragiono.[1]
E quale è quei che disvuol ciò che volle
E per novi pensier cangia proposta,
Sì che dal cominciar tutto si tolle,
Tal mi fec’ïo in quella oscura costa,
Perché, pensando, consumai la impresa
Che fu nel cominciar cotanto tosta.
Se io ho ben la parola tua intesa,
Rispuose del magnanimo quell’ombra,
L’anima tua è da viltade offesa;
La qual molte fïate l’uomo ingombra
Sì che d’onrata impresa lo rivolve,
Come falso veder bestia quand’ombra.
Da questa tema acciò che tu ti solve,
Dirotti perch’io venni e quel ch’io intesi
Nel primo punto che di te mi dolve.
Io era tra color che son sospesi,
- ↑ V. 50. Questa lezione è conformata da BU, BP e BS il Coii. BP ha, mei.
V. 37. E quale è quei, che disvuol ciò che volle. — E mostra come
disvolea per esemplo quello ch’ avea cominciato.
43. Qui recita Dante la risposta di Virgilio, in la quale sicome apparirà, palesa la cagione e lo effetto che seguir si dee di tal viaggio. E prima dinota la condizione di Dante, la quale per allegoria hae a significare tutta la scienzia umana. E dice:
45. Cioè, che viltà facea Dante a volere rimanere di tale andata, sicome viltade impaccia e impedisce tutti li uomini che hanno bassa condizione a non volerli lassare crescere, ed esaltare si in le spirituali cose come in le temporali. E dà esemplo che sicome li animali si spauriscono per alcuna ombra, la quale elli estimano che sia altro che non è, così la viltade overo pusilanimitade impaccia lo uomo che crede ed estima minor podere che non è sua possanza.
49. Qui comincia a rimuovere Dante da tale imaginazione e profferali, come appare nel testo, di dirli la cagione per eh’ elli si mosse a venire a soccorrerlo e per cui preghiera e quale era lo luogo dov’ elli era.
52. Cioè che Virgilio era nel limbo, in lo quale sono anime le quali non hanno avuto fede cristiana, e non sono state al mondo viziose nè peccatrici, come sono li fantolini non battezzati, e come alcuni antichi che non sono in fede cristiana, ma furono al mondo persone di grande virtude ed eccellenzia; e di quelli così fatti fue, secondo questa poetria, Virgilio. Circa la quale posizione è da sapere che advegnachè l’ autore metta alcuna anima o persona in alcuno luogo in altra vita, non è certo che quella cotale la anima sia in quello luogo, ma giudicala secondo quello vizio o vertude.