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174 | INFERNO. — Canto VII. Verso 1 a 12 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Commedia - Inferno (Lana).djvu{{padleft:178|3|0]]è ragionevile: e perciò dice Dante che lamentandosi quelli diceano: portando dentro accidioso fummo, quasi a dire: noi accidiosamente ci contristammo dentro noi medesimi quando eravamo nella dolce aiere, la quale s’allegra, cioè si rischiara per li raggi del sole.
Poi finisce lo suo capitolo ponendo per termine quando funno apresso d’una torre.
Poi ch’è detto la intenzione del presente capitolo, attenderemo ad esponere lo testo.
ape Satan, pape Satan aleppe,
Cominciò Pluto colla voce chioccia.
E quel Savio gentil, che tutto seppe,
Disse per confortarmi: Non ti noccia
La tua paura, che, poder ch’egli abbia,
Non ci terrà lo scender questa roccia.[1]
Poi si rivolse a quella enfiata labbia,[2]
E disse: Taci, maledetto lupo:
Consuma dentro te con la tua rabbia.
Non è senza cagion l’andare al cupo:
Vuolsi nell’alto là dove Michele
Fe’ la vendetta del superbo strupo.
- ↑ V, 5. Wide ci dà poter; avemmo podesta, dunque poder; e sono con tanti anche il R e la Vind. Rimetto poi ci terrà colla Vind. e col R accettata anche dal Fraticelli, e ben giusto.
- ↑ V. 7. Witte ha quell’enfiata labbia. Qui labbia sta per faccia, la qual’è gonfia per collera; se non è che enfiata potrebbe credersi errore di scrizione, perciò col Laur. XC. 121 , col R e colla Vindelina restituisco ciò, che il Foscolo
diede, quella ec. Il Land, coi due interi dell’Università di Bologna, col BS, BP, aggiungono autorilà ad autorità per la scelta.
V. Il Pape è interjectio admirationis; quasi a dire che, quando
Pluto vide Dante vivo, chiamòe Satan demonio sotto voce di maravigliarsi e dicendo veh! veh!
2. Ė dire voce arrogata, overo fioca.
3. Dice che Virgilio per confortare Dante, disse: non ti noccia tua paura ch’elli non ha podere di nuocerti che tu non vadi a tuo viaggio.
11. Cioè in cielo, là dove santo Michele per vendetta della superbia del demonio, fece battaglia con lui, e cacciòllo giuso nell’inferno.
12. È a dire Fellone, quasi: Senza ragione superbo.