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Io dico seguitando, ch’assai prima
Che noi fussimo al piè dell’alta torre
Gli occhi nostri n’andâr suso alla cima;
Per due fiammette che i’ vedemmo porre,[1]
E un’altra da lungi render cenno, 5
Tanto ch’a pena il potea l’occhio torre.
Ed io mi volsi al mar di tutto il senno: *
Dissi: Questo che dice? e che risponde
Quell’altro foco? e chi son quei che il fenno?
Ed egli a me: Su per le sucide onde 10
Già puoi scorgere quello che s’aspetta,
Se il fummo del pantan nol ti nasconde.
Corda non pinse mai da sè saetta,
Che si corresse via per l’aere snella,
Com’io vidi una nave piccioletta 15
Venir per l’acqua verso noi in quella,
Sotto il governo d’un sol galeoto,
Che gridava: Or se’ giunta, anima fella?
Flegiàs, Flegiàs, tu gridi a voto,
Disse lo mio signore, a questa volta: 20
- ↑ V. 7. Ripongo Mi volsi in vece di Rivolto; perchè il verbo mi indica il modo, e il participio lo stato; e qui il volgimento è in atto. Ho dalla mia i BS , BP il Laur. XL, 7, e i due Cod. interi dell’Università Bolognese.
1.Sicome è chiaro nel testo che ’avideno della torre e delle due fiamme. 5. Cioè una nella città , la quale hae a denotare che li peccati dentro della città si affanno per alcun modo a quelli di fuori, cioè che sono dependenti da arroganzia e superbia. 7. Cioè a Virgilio domandando ch’erano quelle fiamme e chi erano quelli che le faceano. 10. Quasi a dire: quelli segni son fatti per a Flegias. 13. Qui mostra la velocità del corso di Flegias, dando per esempio che corda d’arco non scoccò mai così saetta. E soggiunge che lo nocchiero usava a loro lo dittato ch’agli altri usava dicendo: mo se giunto: quasi a dire tu non puoi scampare. 19. Qui mostra la effettiva e pronta provisione di Virgilio, ch’ebbe così apparecchiata la risposta dicendo al detto nocchiero: tu non avrai altro che la fatica di trapassarne per questo loto, cioè per questo pantano.